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Cronaca

Caso Garlasco, la Procura Generale di Milano chiede la revoca della semilibertà ad Alberto Stasi

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Milano, 31 maggio 2025 – A 18 anni dall’omicidio di Chiara Poggi, il caso Garlasco torna nuovamente sotto i riflettori. La Procura Generale di Milano, guidata da Francesca Nanni, ha presentato ricorso in Cassazione per chiedere la revoca della semilibertà concessa ad Alberto Stasi, condannato a 16 anni per il delitto.

La misura, concessa lo scorso aprile dal Tribunale di Sorveglianza, permetteva a Stasi di uscire dal carcere di Bollate al mattino e rientrare la sera. Ma secondo la sostituta pg Valeria Marino, Stasi avrebbe violato le prescrizioni partecipando a una trasmissione televisiva andata in onda il 30 marzo, durante un permesso per motivi familiari.

“Un’intervista che pesa sul suo percorso rieducativo”, ha affermato la Procura.

La difesa: “Nessuna infrazione, percorso coerente e controllato”

Gli psicologi del carcere, il direttore Giorgio Leggieri e i giudici avevano definito positivo il percorso di reinserimento di Stasi, precisando che l’intervista era “pacata” e non in violazione delle prescrizioni. La legale Giada Bocellari ha risposto con fermezza:

“Se ci fosse stata una violazione, avrebbero sospeso il lavoro esterno, non la semilibertà. Siamo sereni.”

L’inchiesta parallela: si indaga sull’alibi di Andrea Sempio

Nel frattempo, la Procura di Pavia approfondisce la posizione di Andrea Sempio, inizialmente escluso dalle indagini. I carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano stanno analizzando sei contatti telefonici avvenuti tra le 9:58 e le 12:18 del 13 agosto 2007 tra Sempio e due amici, Mattia Capra e Roberto Freddi.

I nuovi elementi sembrerebbero mettere in dubbio l’alibi di Sempio, che aveva dichiarato di essere a Vigevano, mentre i tabulati lo collocherebbero a Garlasco, proprio nelle ore dell’omicidio.

Perizie genetiche e lacune nella prima indagine

La nuova inchiesta ruota anche attorno a accertamenti genetici ordinati dalla GIP di Pavia Daniela Garlaschelli nell’ambito di un incidente probatorio. L’obiettivo: chiarire dubbi irrisolti e colmare le lacune della prima indagine del 2007, dove, tra l’altro, non furono acquisite le immagini delle telecamere del paese.

Il piccolo comune di Garlasco, suo malgrado, torna così sotto i riflettori per una delle vicende giudiziarie italiane più controverse e longeve.

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Redazione Italia

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