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Stewart Copeland reinventa i Police in chiave sinfonica con “Police Deranged for Orchestra”

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L’ultima avventura musicale di Stewart Copeland, storico batterista dei Police, affonda le sue radici negli anni del Super 8, quando la band muoveva i primi passi verso la fama mondiale. “Con i miei primi risparmi comprai una cinepresa in Super 8 e girai molto materiale che raccontava la trasformazione dei Police in un fenomeno globale”, racconta Copeland da Los Angeles. Anni dopo, con l’evoluzione tecnologica, quel materiale è stato riversato su computer e rimontato fino a diventare un film che ha attirato l’attenzione del Sundance Film Festival. “Serviva una colonna sonora e, sapendo che la musica per il cinema deve essere al servizio delle immagini, ho capito che le canzoni originali non bastavano. Così ho riaperto il nostro archivio e ho trovato ore di improvvisazioni fatte con Sting e Andy Summers, sia dal vivo che in studio. Quelle registrazioni sono diventate la base di questo progetto”.

Nasce così Police Deranged for Orchestra, un’esperienza musicale che fonde rock e musica classica, riarrangiando alcune delle hit più celebri dei Police attraverso un’orchestra, una sezione ritmica e un trio vocale. È il punto d’incontro tra le due anime di Copeland: il batterista rivoluzionario e il compositore di colonne sonore come Rumble Fish, Wall Street, The Equalizer, oltre a opere sinfoniche come Tytan’s Clash e un concerto per batteria e orchestra.

La tournée italiana di Police Deranged for Orchestra farà tappa a luglio in quattro città: il 23 al Castello Scaligero di Villafranca di Verona, il 25 in Piazza Europa a La Spezia, il 27 alla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma e il 29 in Piazza Cavour a Foggia.

Per essere all’altezza di un progetto orchestrale, Copeland ha dovuto rivedere il proprio approccio alla batteria. “Ho impiegato anni a imparare a suonare con un decimo del volume rispetto al rock”, spiega. “Se vuoi sentire bene un violino a venti metri da te, non puoi suonare come facevi con i Police. Ho dovuto imparare a essere più delicato senza perdere groove. È una lezione che ho appreso studiando Joe Morello, Clyde Stubblefield e Charlie Watts”.

Il progetto, diventato anche un album pubblicato nel 2023, si distingue dalle classiche reinterpretazioni sinfoniche del rock, spesso marcate da arrangiamenti eccessivamente enfatici. “Mi ha guidato l’ispirazione delle improvvisazioni originali dei Police e la mia esperienza. Non ho una formazione classica accademica, ma ho un vissuto musicale che mi ha tenuto lontano dall’enfasi e dall’ampollosità”, afferma Copeland.

Sul palco con lui ci saranno le vocalist Sara Jane Laise Sanches e Raquel Brown, il chitarrista Gianni Rojatti, Faso (bassista degli Elio e le Storie Tese) e Vittorio Cosma, tastierista, produttore e collaboratore di lunga data di Copeland. “Vittorio, Vittorio, Vittorio”, dice scherzando Copeland, “è lui che mi ha portato alla Notte della Taranta. Con lui ho condiviso il progetto Gizmodrome con Adrian Belew e Mark King. È un grande amico e un musicista straordinario: è la mia scusa preferita per tornare a suonare in Italia”.

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Redazione Italia

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