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Cronaca

Siria, “il corpo di padre Dall’Oglio ritrovato in una fossa comune”: attesa la conferma ufficiale

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Potrebbe essere giunto a una svolta il mistero sulla scomparsa di padre Paolo Dall’Oglio, il gesuita italiano rapito in Siria nel 2013. Secondo fonti locali riportate da alcuni media arabi, il corpo del religioso sarebbe stato ritrovato in una fossa comune nei pressi di Raqqa, ex roccaforte dell’ISIS. Le autorità italiane e internazionali stanno verificando la notizia, ma al momento non ci sono conferme ufficiali.

Padre Dall’Oglio era noto per il suo impegno nel dialogo interreligioso e per aver fondato la comunità monastica di Mar Musa, simbolo di convivenza tra cristiani e musulmani. Il 29 luglio 2013 venne rapito mentre cercava di negoziare la liberazione di ostaggi nelle mani dello Stato Islamico. Da allora, le sue tracce si erano perse, alimentando per anni speranze e timori.

Il presunto ritrovamento è avvenuto durante un’operazione di bonifica condotta da milizie curde nei territori precedentemente occupati dall’ISIS. La fossa comune conterrebbe diversi corpi, tra cui quello che alcuni indizi farebbero ricondurre al gesuita italiano. Il Ministero degli Esteri italiano ha comunicato di essere in stretto contatto con le autorità curde e con l’intelligence per procedere con le analisi del DNA.

La notizia ha suscitato grande commozione in Italia e tra le comunità cristiane del Medio Oriente. Il mondo religioso e civile si unisce nel cordoglio, pur mantenendo cautela in attesa della conferma definitiva.

Se il corpo fosse realmente quello di padre Dall’Oglio, si chiuderebbe una delle pagine più dolorose del conflitto siriano, restituendo almeno una risposta a una famiglia e a un Paese che per dodici anni hanno cercato la verità.

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Redazione Italia

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