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Cronaca

Israele apre agli aiuti umanitari a Gaza: possibile svolta nella crisi umanitaria

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Un segnale di apertura arriva da Israele sul fronte della crisi umanitaria a Gaza. Il governo israeliano ha annunciato oggi un allentamento dei controlli per l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia, permettendo il passaggio di convogli con cibo, acqua, medicinali e generi di prima necessità. La notizia è stata accolta con cauto ottimismo dalle organizzazioni internazionali che operano nella zona.

Secondo le autorità israeliane, la decisione è legata alla necessità di evitare una catastrofe umanitaria tra la popolazione civile, duramente colpita dai mesi di conflitto. Il coordinamento con l’ONU, la Mezzaluna Rossa e altre ONG è già in corso per garantire che gli aiuti raggiungano le aree più colpite in tempi rapidi e in sicurezza.

La situazione umanitaria a Gaza: emergenza senza precedenti

Da settimane, le principali agenzie umanitarie denunciano una situazione drammatica nella Striscia di Gaza: oltre il 70% della popolazione è sfollata, l’accesso all’acqua potabile è gravemente compromesso e gli ospedali sono al collasso per mancanza di forniture mediche ed energia elettrica.

L’apertura israeliana potrebbe rappresentare una svolta importante nella gestione della crisi, anche se permangono forti criticità logistiche e rischi legati alla sicurezza. La priorità, spiegano le autorità locali, è raggiungere le aree più densamente popolate del centro e sud di Gaza, dove si concentra il maggior numero di sfollati.

Reazioni internazionali: “Passo nella giusta direzione”

La decisione di Israele è stata accolta con favore da Unione Europea, Stati Uniti e Nazioni Unite, che da mesi esercitano pressioni affinché siano garantiti corridoi umanitari sicuri e continui. “È un passo importante nella giusta direzione”, ha dichiarato il segretario generale dell’ONU António Guterres. “Ma serve un accesso regolare, sicuro e senza ostacoli.”

Anche la Casa Bianca ha definito l’apertura “necessaria per ridurre il costo umano del conflitto”, ribadendo la necessità di proteggere i civili e il personale umanitario.

I prossimi passi: attesi nuovi convogli nei prossimi giorni

Secondo fonti ufficiali, sono attesi nuovi convogli umanitari nei prossimi giorni al valico di Kerem Shalom e, potenzialmente, lungo altri punti di ingresso sotto controllo israeliano. Tuttavia, molte ONG chiedono che l’apertura sia estesa e duratura, e non solo temporanea.

L’UNRWA, agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, ha già predisposto piani di distribuzione per le famiglie in stato di emergenza, e chiede l’accesso sicuro anche per le squadre mediche che operano negli ospedali da campo.

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Redazione Italia

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