Cronaca

Milano Arresti domiciliari per cinque persone coinvolte in scommesse illegali e riciclaggio

Su delega della Procura della Repubblica di Milano, la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di cinque soggetti indagati per esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse e riciclaggio. Il provvedimento, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari a seguito degli interrogatori, segue un’operazione già avviata l’11 aprile 2025, quando erano stati effettuati sequestri preventivi per oltre 1,5 milioni di euro, tra cui conti finanziari per circa 930.000 euro, contanti per oltre 100.000 euro, sei immobili per un valore di quasi 500.000 euro, e ulteriori 240.500 euro in contanti trovati in una gioielleria di Milano, indagata anch’essa per responsabilità amministrativa ai sensi del D.Lgs. 231/2001. Le indagini, condotte dalla Sezione di Polizia Giudiziaria – Aliquota Guardia di Finanza della Procura, hanno permesso di smantellare un’organizzazione operante nell’area milanese, dedita alla gestione illecita di scommesse attraverso piattaforme online prive di autorizzazione. I profitti, stimati in circa 1,53 milioni di euro, venivano riciclati tramite la vendita fittizia di beni di lusso, soprattutto orologi, mai effettivamente consegnati. Le vendite venivano regolarmente fatturate, ma fungevano da copertura per il riciclaggio del denaro derivante dalle attività di scommessa. Il sistema prevedeva anche una rete strutturata per il pagamento dei debiti di gioco, con l’impiego di prestanomi e strumenti finanziari come carte PostePay, conti Revolut e altri conti bancari. Alcuni scommettitori ricevevano bonus o sconti per promuovere le piattaforme illegali, contribuendo così a espandere il circuito criminale. L’attività investigativa conferma l’efficacia della collaborazione tra Guardia di Finanza e Autorità Giudiziaria nella lotta al gioco illegale e al riciclaggio, fenomeni che minano l’integrità del sistema economico e mettono a rischio la tutela dei consumatori. La diffusione del comunicato avviene nel rispetto del diritto di cronaca e della presunzione di innocenza degli indagati, garantita fino a eventuale condanna definitiva.