Edward Bartkus e il messaggio dietro l’attentato alla clinica di fecondazione assistita

Edward Bartkus, il 25enne autore dell’attentato a una clinica per la fecondazione assistita, ha lasciato un messaggio audio in cui spiega le motivazioni del suo gesto estremo. Nel file di trenta minuti, Bartkus esprime rabbia per la sua stessa esistenza, affermando che nessuno gli ha chiesto il permesso di nascere. Critica duramente la fecondazione in vitro, definendola un errore e un “figlio a tavolino”, manifestando un forte dissenso verso questa pratica.

Bartkus aveva anche predisposto un treppiede con una telecamera per filmare l’aggressione, ma il video non è mai stato caricato sul suo sito, dove invece è stato trovato l’audio con la sua testimonianza. Nel sito, in una sezione dedicata a domande e risposte, Bartkus racconta inoltre della sua migliore amica Sophie, che condivideva le sue idee e che sarebbe morta di recente dopo aver convinto il suo fidanzato a ucciderla nel sonno.

La giovane, probabilmente la ventisettenne Sophie Tinney, è deceduta a Fox Island, nello Stato di Washington, il 22 aprile. Secondo la polizia locale, l’omicidio sarebbe stato compiuto dal fidanzato di Sophie, Lars Eugene Nelson, di 29 anni, dopo essere stato persuaso dalla ragazza stessa. Questo particolare aggiunge un inquietante contesto al gesto di Bartkus, sottolineando un legame tra i due episodi.

Redazione Italia

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