Monica Setta replica all’imitazione al GialappaShow: “Sembro un mostro, ho ricevuto minacce”

Continua a far discutere l’imitazione di Monica Setta andata in onda al GialappaShow, dove l’attrice Giulia Vecchio ha portato in scena una parodia della conduttrice. La diretta interessata, fin da subito critica nei confronti della rappresentazione, ha scelto di chiarire la sua posizione in un’intervista rilasciata a Vanity Fair.

“Credo nella satira e so che deve spiazzare, ma mi è dispiaciuto essere rappresentata in modo così estremo: sembro l’Incredibile Hulk”, ha dichiarato Setta. “Milly Carlucci è stata proposta in maniera morbida e deliziosa, mentre io, che sono minuta e porto il 38 di piede, vengo mostrata in modo volgare, con un naso adunco che non ho. Mi hanno imbruttita e invecchiata. Sembro un mostro. Questo ha scatenato reazioni molto forti”.

A pesare maggiormente, secondo la conduttrice, sono state proprio le reazioni del pubblico: “Ho ricevuto minacce orribili sui social. Mi hanno detto che faccio schifo, che sembro una trans, che devo morire. Questo mi ha davvero spaventata”. A seguito dei messaggi di odio, Setta ha sporto un esposto alla squadra mobile della Questura di Roma contro ignoti, soprattutto per tutelare la madre 92enne e la figlia che vivono con lei.

“Non ho mai chiesto di bloccare l’imitazione, per me è un onore essere presa in giro dalla Gialappa’s. Ma qui si è puntato tutto sulla fisicità, e non sulla satira intelligente”, ha precisato.

Setta ha inoltre voluto smentire le voci secondo cui avrebbe bloccato un’altra imitazione, quella di Vincenzo De Lucia nel programma Belve. “Non è vero. È stata Francesca Fagnani a decidere di non mandarla in onda. Era dicembre, un periodo delicato per me. Le ho solo confidato come mi sentivo, e lei ha scelto di fermarsi. Se quella parodia avesse avuto lo stesso tenore di quella del GialappaShow sarebbe stato un colpo duro: vedere minata la mia professionalità nella mia stessa azienda sarebbe stato inaccettabile”.

Infine, la giornalista si è detta ferita da una rappresentazione che, a suo dire, travalica la satira per arrivare alla diffamazione: “Lavoro da 40 anni. Che senso ha mostrarmi mentre metto i piedi in faccia agli intervistati o faccio passare persone comuni per vip? Quella non è satira, è diffamazione”.

Redazione Italia

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