Cronaca

Suicidio assistito in Toscana: primo caso dopo l’approvazione della legge regionale

Dopo l’entrata in vigore della legge regionale toscana sul suicidio assistito, è stato confermato il primo caso in cui un paziente ha potuto accedere legalmente alla procedura. La norma, approvata l’11 febbraio 2025, aveva stabilito tempi certi e modalità di erogazione per chi, nelle condizioni previste dalla sentenza della Corte Costituzionale, desideri interrompere la sofferenza con assistenza medica .

Il primo caso applicativo

Il presidente della commissione regionale Sanità, Enrico Sostegni, ha confermato che il primo paziente, affetto da una patologia irreversibile e in condizione di sofferenza intollerabile, ha completato l’intero percorso: diagnosi, accertamenti, valutazione del comitato etico e somministrazione sotto supervisione medica.

È il primo compimento concreto della legge entrata ufficialmente in vigore il 17 marzo 2025, dopo la pubblicazione sul Bollettino ufficiale regionale.

Dibattito politico e prospettive nazionali

Il voto a maggioranza (27 favorevoli – PD, M5S, Italia Viva, gruppo Misto) ha diviso il mondo politico: il centrodestra regionale (Forza Italia, Lega, Fratelli d’Italia) ha annunciato l’impugnazione alla Corte Costituzionale, sostenendo che la legge fosse di competenza statale. Il Governo nazionale ha avuto 60 giorni dalla pubblicazione per proporre ricorso, come da prassi prevista .

Finora non sono giunti provvedimenti da Roma, ma il caso toscano ha riacceso il dibattito sul bisogno di una legge nazionale unificata per il suicidio assistito