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Cronaca

Vertice di Istanbul, attesa per Trump: “Potrebbe esserci venerdì”

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Il mondo guarda a Istanbul, dove è in corso il vertice internazionale per la pace in Ucraina. Ma l’attenzione si concentra tutta su Donald Trump, che – secondo fonti americane – “potrebbe partecipare di persona venerdì, se ritenuto opportuno”. La sua eventuale presenza potrebbe cambiare l’equilibrio diplomatico del summit, in una fase delicata dei negoziati.

Trump valuta un intervento diretto

L’ex presidente, attualmente candidato alle presidenziali USA, non ha partecipato all’apertura dei colloqui, ma non ha escluso la possibilità di intervenire nei prossimi giorni. Al momento, la delegazione americana è composta dagli inviati speciali Boris Witkoff e Keith Kellogg, entrambi figure di fiducia dell’ex presidente, e dal segretario di Stato Marco Rubio, che rappresenta ufficialmente l’amministrazione in carica.

Secondo alcuni analisti, un arrivo di Trump venerdì potrebbe segnare una svolta nei negoziati, conferendo nuova autorevolezza alla posizione americana e incentivando un coinvolgimento diretto delle parti.

Zelensky attende Erdogan: “Poi valuteremo”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è a Istanbul, ma ha deciso di non esporsi finché non avrà incontrato il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Il bilaterale è previsto per le prossime ore e sarà decisivo per definire la strategia ucraina nel corso del vertice.

“Valuteremo il quadro politico dopo il confronto con Erdogan – ha dichiarato un portavoce di Zelensky –. La nostra priorità resta una pace giusta, non un compromesso al ribasso”.

Russia presente, ma senza Putin

Anche Vladimir Putin ha scelto di non partecipare alla fase iniziale del vertice. La delegazione russa è composta da funzionari del ministero degli Esteri e consiglieri di sicurezza, ma l’assenza del presidente russo è vista come un segnale di cautela. Il Cremlino ha spiegato che Putin potrebbe intervenire in una fase successiva, “a seconda degli sviluppi”.

L’assenza contemporanea dei due principali leader coinvolti nel conflitto e nella mediazione – Putin e Trump – potrebbe rallentare i progressi iniziali, ma l’attesa per la giornata di venerdì resta alta.

Erdogan al centro della scena diplomatica

Come già in passato, la Turchia si conferma mediatore chiave tra Mosca e Kiev. Erdoğan ha aperto i lavori sottolineando la necessità di “una tregua credibile, che apra alla ricostruzione e alla stabilità regionale”.

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Redazione Italia

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