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Ucraina-Russia, Kiev: “Pronti alla pace, ma Putin smetta di evitare Zelensky”

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Il Cremlino non conferma chi sarà presente.

Nuovo appello alla diplomazia da parte del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che si dice pronto a negoziare per la pace, ma accusa il presidente russo Vladimir Putin di continuare a “evitare il confronto diretto”. Le dichiarazioni arrivano a pochi giorni dall’annunciata conferenza internazionale di pace in Turchia, dove si attende la partecipazione delle principali potenze coinvolte nel conflitto, ma Mosca non ha ancora reso noto chi guiderà la propria delegazione.

Kiev: “Serve un dialogo diretto, Putin non si nasconda”

Durante un’intervista rilasciata a media internazionali, Zelensky ha ribadito che l’Ucraina è pronta alla pace, ma solo attraverso colloqui trasparenti e paritari. “Smetta di evitare Zelensky e venga a parlare direttamente – ha dichiarato il presidente –. Non abbiamo paura della verità, vogliamo fermare la guerra nel rispetto della sovranità ucraina”.

Mosca: “Riconoscere i nuovi territori russi”

Il Cremlino ha risposto tramite il portavoce Dmitry Peskov, ribadendo che qualsiasi processo di pace dovrà partire dal “riconoscimento della nuova realtà territoriale”. Un chiaro riferimento ai territori ucraini annessi da Mosca dopo i referendum non riconosciuti dalla comunità internazionale: Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson.

“Non si può tornare indietro – ha detto Peskov –. Ogni proposta negoziale dovrà tenere conto del fatto che quei territori sono ora parte della Federazione Russa”.

Incertezza sulla delegazione russa

Alla vigilia dei colloqui previsti ad Ankara, resta il mistero sulla composizione della delegazione russa. Il Cremlino non ha ancora comunicato se sarà presente un rappresentante politico di alto livello o una figura tecnica. Questo alimenta dubbi sulla reale volontà negoziale di Mosca e complica il quadro diplomatico.

Merz (Germania): “In gioco l’ordine mondiale”

Sulla situazione è intervenuto anche il cancelliere tedesco Friedrich Merz, sottolineando la portata globale della crisi: “L’esito della guerra in Ucraina deciderà se prevarranno la legge e l’ordine internazionale o la tirannia armata”. Merz ha ribadito il pieno sostegno della Germania alla resistenza ucraina, definendola “una lotta per i valori democratici in Europa”.

Turchia mediatore difficile, ma centrale

La Turchia, che ospiterà i colloqui, si conferma un attore chiave nel dialogo diplomatico. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan, pur mantenendo rapporti con entrambe le parti, ha più volte cercato di mediare, proponendo un cessate il fuoco immediato e garanzie di sicurezza reciproche.

Il contesto: una guerra che dura da oltre tre anni

Il conflitto in Ucraina è entrato nel suo quarto anno, con migliaia di vittime civili, milioni di sfollati e un’Europa profondamente trasformata. L’escalation militare si è attenuata negli ultimi mesi, ma l’impasse diplomatica resta evidente, con posizioni ancora molto distanti.

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