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Libertà di stampa, classifica Reporters Sans Frontières 2025: Norvegia modello, Italia “imbavagliata” solo 49esima

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Allarme libertà di stampa nel mondo: peggiorano gli Stati Uniti, stabili i regimi autoritari. Italia in calo.

La libertà di stampa nel 2025 ha raggiunto uno dei punti più critici degli ultimi decenni. A lanciare l’allarme è il nuovo World Press Freedom Index pubblicato da Reporters Sans Frontières (RSF), che fotografa una realtà sempre più preoccupante per i giornalisti e per il diritto all’informazione. In cima alla classifica c’è ancora una volta la Norvegia, che si conferma modello di riferimento per la tutela del pluralismo e della libertà dei media. L’Italia, invece, si piazza al 49° posto, un risultato che segna un campanello d’allarme per il nostro Paese.

Norvegia prima, Italia 49esima: cosa significa?

Secondo il rapporto di RSF, la Norvegia continua a garantire un ambiente sicuro e libero per i giornalisti, grazie a un solido quadro normativo, trasparenza istituzionale e ampia indipendenza dei media. La Finlandia e la Danimarcacompletano il podio, confermando il primato nordico.

L’Italia, invece, perde posizioni rispetto all’anno precedente. Le cause principali sono da ricercare nella pressione politica sui media, nell’aumento delle minacce ai giornalisti, specialmente quelli che si occupano di criminalità organizzata e corruzione, e nella persistente concentrazione della proprietà dei media.

Stati Uniti al 57° posto: un crollo preoccupante

Un dato che fa discutere è quello degli Stati Uniti, scesi al 57° posto, il loro peggior risultato in anni recenti. RSF denuncia un crescente clima di ostilità verso i giornalisti, attacchi verbali da parte di esponenti politici e una polarizzazione mediatica che rende sempre più difficile l’accesso a un’informazione imparziale.

Ultimi posti: censura e repressione

In fondo alla classifica, come negli anni precedenti, troviamo Corea del Nord, Cina ed Eritrea. In questi Paesi, il controllo statale sui media è assoluto, con una totale assenza di libertà di stampa, incarcerazione dei giornalisti e uso sistematico della censura. In Cina, il Partito Comunista mantiene un rigido controllo su internet e stampa, mentre in Eritrea, i media indipendenti sono inesistenti dal 2001.

L’allarme di RSF: “La situazione è ai minimi storici”

La situazione della libertà di stampa globale nel 2025 è ai minimi storici”, avverte RSF nel suo rapporto. In tutto il mondo, il lavoro dei giornalisti è minacciato da governi autoritari, disinformazione sistematica, sorveglianza illegale e aggressioni, sia fisiche che digitali.

Il rapporto evidenzia anche come le tecnologie emergenti – tra cui l’intelligenza artificiale generativa – stiano cambiando il panorama informativo, rendendo ancora più difficile distinguere tra notizie verificate e contenuti manipolati.

Conclusioni: perché la libertà di stampa è fondamentale

La libertà di stampa è un pilastro essenziale per la democrazia, la trasparenza e la giustizia sociale. L’indice di RSF ci ricorda che la libertà di informazione non è mai garantita una volta per tutte, ma va difesa ogni giorno. Il calo dell’Italia e di altri Paesi democratici è un segnale che non può essere ignorato.

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Redazione Italia

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