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Puglia

Bari | Audizione del procuratore della Repubblica di Bari Roberto Rossi in modalità secretata

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L’audizione del procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, dinanzi alla commissione parlamentare Antimafia si tiene in modalità secretata.

È stato lo stesso magistrato a chiedere alla presidente della commissione, Chiara Colosimo, di condurre l’udienza ‘a porte chiuse’. Ha spiegato che “ci sono parti delle indagini contenute nell’ordinanza di custodia cautelare che sono inevitabilmente pubbliche”, mentre altre “fanno riferimento ad indagini in corso”. Pertanto, ha preferito la secretazione “per evitare di dovermi ricordare, volta per volta, qual è quella segreta e quella non segreta. Diventerebbe complicato”.

L’audizione del magistrato riguarda le recenti inchieste sul rischio di infiltrazioni mafiose a Bari, seguite agli arresti per voto di scambio, anche politico-mafioso, che hanno alimentato il dibattito politico nelle ultime settimane. Il governatore Michele Emiliano sarà ascoltato dall’Antimafia il 10 maggio prossimo su questi stessi fatti.

C’è grande attesa per la convocazione dell’ex magistrato e capo della Regione, soprattutto da parte dei membri del centrodestra e non solo. I temi dei quesiti sono stati in parte anticipati da alcuni parlamentari durante le recenti discussioni con la commissione. Si erano diffuse indiscrezioni su una possibile connessione tra la richiesta di dimissioni dell’ex commissario straordinario dell’agenzia regionale della Puglia, Alfonso Pisicchio, ora agli arresti domiciliari, e un’inchiesta segreta che lo riguardava. In precedenza, le dichiarazioni del governatore avevano sollevato perplessità, quando aveva raccontato di aver accompagnato anni fa l’attuale sindaco di Bari, Antonio Decaro, a casa della sorella di un boss della mafia per respingere una minaccia ricevuta. Decaro aveva poi smentito l’episodio. La presidente della commissione, Chiara Colosimo, aveva reagito duramente dichiarando: “Le parole di Emiliano, vere, false o fraintese sono profondamente sbagliate. Tutte le volte che uno subisce una minaccia, chiunque questi sia, deve denunciare”.

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