Cronaca
Iran pronto a rinunciare alle riserve di uranio in cambio della revoca delle sanzioni USA

L’Iran ha annunciato la propria disponibilità a rinunciare a parte delle sue riserve di uranio arricchito, in cambio della revoca graduale delle sanzioni economiche imposte dagli Stati Uniti. La proposta, avanzata dal governo iraniano nel corso di un incontro riservato con mediatori internazionali, rappresenta una possibile svolta nelle tensioni sul dossier nucleare.
L’annuncio del governo iraniano
Secondo quanto riferito dall’agenzia ufficiale IRNA, il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano ha confermato che Teheran è pronta a trasferire all’estero una parte consistente delle proprie scorte di uranio arricchito al 60%, livello considerato “quasi militare”, come gesto concreto per favorire la distensione diplomatica.
“L’Iran è disposto a collaborare pienamente con l’AIEA e a ridurre le proprie riserve, a condizione che le sanzioni statunitensi più dannose per la nostra economia vengano ritirate in tempi ragionevoli”, ha dichiarato il portavoce.
La risposta degli Stati Uniti
L’amministrazione americana ha accolto con cauta apertura la proposta, pur precisando che “qualsiasi passo concreto dovrà essere verificabile e irreversibile”. Il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato: “Valutiamo attentamente ogni gesto di buona volontà, ma la sicurezza globale richiede garanzie rigorose. Non ci saranno concessioni senza prove”.
Il ruolo dell’AIEA e della comunità internazionale
L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha commentato positivamente l’iniziativa iraniana, definendola un “primo passo concreto verso il ripristino della fiducia reciproca”. Gli ispettori dell’agenzia sono pronti a verificare lo smantellamento delle riserve in caso di accordo.
Anche l’Unione Europea e il governo cinese si sono detti favorevoli a una mediazione che porti al rilancio dell’intesa sul nucleare iraniano, il cosiddetto JCPOA, abbandonato dagli Stati Uniti nel 2018 durante la presidenza Trump.
Sanzioni e impatto economico
L’Iran soffre da anni l’effetto delle sanzioni americane, che hanno colpito settori chiave come petrolio, banche e trasporti. La revoca delle misure restrittive rappresenterebbe una boccata d’ossigeno per l’economia iraniana, attualmente in forte difficoltà.
In cambio, Washington chiede garanzie sul congelamento dell’arricchimento oltre il 20%, il ritorno completo degli ispettori nei siti nucleari e l’interruzione dei programmi paralleli che potrebbero essere finalizzati ad usi militari.
Prossimi sviluppi
I negoziati continueranno nei prossimi giorni a Vienna, dove sono attesi i rappresentanti dei paesi firmatari del JCPOA (Francia, Germania, Regno Unito, Russia e Cina). La comunità internazionale osserva con attenzione, nella speranza che questa apertura porti a una nuova fase di stabilità in Medio Oriente.
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