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Attualità

Catanzaro | Il Sindaco Fiorita chiede l’istituzione di una sede distaccata della Rai nel capoluogo


Il sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ritorna a sollevare la questione dell’istituzione di una redazione distaccata della Rai nel capoluogo di regione. Ha inviato una lettera formale alla presidente della Commissione parlamentare di vigilanza Rai, Barbara Floridia, dopo un confronto telefonico. Ha anche espresso la sua disponibilità a comparire davanti alla Commissione. Nella sua lettera, Fiorita ha sottolineato che la Calabria presenta un’anomalia evidente poiché la sede della Rai non coincide con il capoluogo, contrariamente a quanto avviene in tutte le altre regioni tranne l’Abruzzo. Ha chiarito di non avere intenzione di provocare controversie territoriali, ma ha espresso la ferma volontà di garantire una presenza istituzionale stabile e dignitosa della Rai a Catanzaro.

Il sindaco ha lamentato che fino ad ora la copertura mediatica degli eventi nella città e nell’area centrale della Calabria è stata solo parzialmente garantita attraverso trasferimenti costosi e scomodi di giornalisti e troupe da Cosenza. Ha aggiunto che l’incidente dopo la partita Cosenza-Catanzaro ha accentuato la percezione di parzialità mediatica nella cittadinanza.

Fiorita ha chiesto una soluzione che consentirebbe di ridurre questa disparità mediatica, fornendo una maggiore copertura degli eventi nella città e nell’area circostante. Ha proposto l’istituzione di una redazione staccata con almeno tre giornalisti, una troupe, tecnici e attrezzature. Ha assicurato che ciò non comporterebbe ulteriori costi per l’azienda, poiché l’amministrazione ha individuato spazi adeguati che potrebbero essere concessi gratuitamente, con parcheggi esclusivi e sorvegliati da telecamere, e si è offerta di pagare le utenze. Il sindaco ha sottolineato che l’unica sfida rimane la volontà politica, e ha suggerito che la creazione della redazione staccata potrebbe essere attuata rapidamente con una disposizione aziendale e un ordine di servizio del capo redattore, simile a quanto già avviene in Abruzzo e in Trentino. Concludendo, ha sottolineato che la questione è direttamente legata al pluralismo che deve essere garantito dal servizio pubblico, e ha chiesto l’attenzione della Commissione su questo tema, offrendosi di comparire davanti ad essa per ulteriori discussioni.

Attualità

Sicilia | Anci: popolazione diminuita del 1,93% in 4 anni

In Sicilia, dal 2019 al 2023, la popolazione è diminuita dell’1,93%. I numeri mostrano una perdita di oltre 94 mila abitanti. Le uniche province in controtendenza sono Catania, con una lieve diminuzione dello 0,26% (-2.836 abitanti), e Ragusa, dove la popolazione è aumentata dello 0,71% (+2.229 abitanti).

Questi dati sono emersi durante il convegno organizzato da Anci Sicilia, svoltosi oggi a San Marco D’Alunzio, in provincia di Messina.

La provincia più colpita dalla crisi demografica è Enna, con una diminuzione del 4,58% (-7.431 abitanti). Seguono Caltanissetta (-3,91%, -10.155 abitanti), Agrigento (-3,46%, -14.826 abitanti), Messina (-3%, -18.533 abitanti), Palermo (-2,23%, -27.413 abitanti), Trapani (-2,13%, -9.033 abitanti), e Siracusa (-1,67%, -6.530 abitanti).

Tra i capoluoghi di provincia, Trapani ha subito la perdita più significativa, con un decremento del 15,80% (-10.473 abitanti). Seguono Enna (-4,46%, -1.193 abitanti), Agrigento (-4,36%, -2.538 abitanti), Messina (-4,31%, -9.823 abitanti), Caltanissetta (-3,90%, -2.391 abitanti), Palermo (-3,10%, -20.221 abitanti), e Siracusa (-2,57%, -3.075 abitanti). In controtendenza, Catania ha registrato una crescita dello 0,66% (+1.978 abitanti) e Ragusa un incremento del 2,95% (+2.102 abitanti).

“Purtroppo”, afferma Mario Emanuele Alvano, segretario generale di Anci Sicilia, “lo spopolamento non riguarda solo le aree interne o montane. Non è un problema limitato. In tutte le province, tranne Ragusa e Catania, la popolazione dell’Isola ha subito un preoccupante decremento negli ultimi 5 anni. Credo che il problema sia stato affrontato superficialmente nell’agenda politica, senza una reale volontà di risolverlo. È necessario affrontare quotidianamente la questione di come sarà la Sicilia nei prossimi anni. Secondo il censimento chiuso al 31 dicembre 2022, la popolazione siciliana ammonta a 4.814.016 residenti, un dato in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente. A questa situazione si aggiunge la crisi finanziaria che colpisce i comuni da anni e che Anci Sicilia continua a denunciare: attualmente, abbiamo 70 comuni in dissesto e 43 in piano di riequilibrio.”

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Melito di Porto Salvo (RC) | Finanziamento dalla Regione di 160mila euro per rendere efficiente la depurazione

Un finanziamento di 160mila euro è stato assegnato dalla Regione per migliorare l’efficienza della depurazione. Questa somma permetterà di intervenire sull’impianto di contrada Notaro, che da anni presenta diverse criticità.

Il contributo è stato destinato al Comune di Melito Porto Salvo attraverso una delibera di Giunta regionale approvata recentemente. Questa delibera prevede interventi di efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani in tutta la Calabria.

Il dipartimento regionale Territorio e Tutela dell’ambiente ha comunicato la notizia dell’ammissione ai benefici finanziari. Inoltre, è stato dato mandato per l’adozione delle attività necessarie alla definizione degli interventi prioritari di manutenzione straordinaria da attuare negli impianti di depurazione e nelle stazioni di sollevamento dei comuni costieri calabresi con maggiori criticità.

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Villa San Giovanni (RC) | Un migliaio i manifestanti presenti per dire “NO” al Ponte sullo Stretto

Questa mattina, oltre un migliaio di manifestanti si sono radunati in piazza Val Sesia,
a Villa San Giovanni, per protestare contro il progetto di collegamento stabile sullo
Stretto di Messina. Autobus provenienti da tutta la Calabria e dalla Sicilia hanno garantito
una significativa partecipazione alla manifestazione organizzata dagli attivisti del comitato
calabrese ‘No ponte’. L’evento ha ottenuto il sostegno della Cgil e di numerose figure di
spicco della politica nazionale. “No al ponte delle menzogne” recitava lo striscione in testa
al corteo, mentre i molti cartelli che coloravano la manifestazione chiedevano più investimenti
in sanità, trasporti e ambiente. Il corteo ha sfilato per la città e si è concluso sul lungomare
di Cannitello, dove è stato allestito un palco vicino al sito previsto per uno dei piloni del ponte.

Tra i partecipanti vi erano numerosi comitati, dal storico comitato di Messina a quello calabrese che ha organizzato l’evento, e nuovi gruppi come Ti tengo Stretto. Presenti anche molte personalità politiche, sindacali e istituzionali: Angelo Bonelli di Europa Verde, Sandro Ruotolo, ex parlamentare e candidato al Parlamento europeo con il Pd, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano per Alleanza Verdi-SI, i sindaci di Catanzaro Nicola Fiorita e di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, e l’ex sindaco di Messina e ambientalista Renato Accorinti.

Atteso anche Giuseppe Falcomatà, sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il Movimento Cinque Stelle era rappresentato dalla parlamentare Laura Orrico e dal candidato al Parlamento europeo Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps. La Cgil era
presente con una nutrita delegazione guidata dal segretario generale calabrese Angelo Sposato e da Pino Gesmundo della segreteria nazionale, oltre a gruppi provenienti da Messina e Sicilia.

Tra i manifestanti vi era una numerosa delegazione di abitanti di Punta Faro in Sicilia e di Cannitello a Villa San Giovanni, le zone che saranno espropriate. Nonostante siano stati promessi incentivi e generosi risarcimenti, gli abitanti temono che i loro territori possano essere irrimediabilmente devastati dalle ruspe per far posto agli ancoraggi e ai piloni del ponte.

Nelle dichiarazioni ufficiali, molti hanno sottolineato che gli unici fondi disponibili per il Ponte sullo Stretto sono attualmente quelli sottratti al Fondo di Coesione di Calabria e Sicilia. “Sprecano risorse per un’opera assolutamente inutile,” ha dichiarato Gesmundo, “e il Governo toglie risorse senza pensare ai giovani del Mezzogiorno, alla creazione di buona occupazione, o a supportare i lavoratori in condizioni di povertà”.

Aura Notarianni, avvocato messinese ed esponente dei Comitati siciliani contro il Ponte, ha annunciato una
sottoscrizione per una class action con cui si chiederà di far cessare la condotta illecita della società
Ponte sullo Stretto, disapplicando il decreto e trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale. “Per questo,
” ha aggiunto, “chiamiamo a raccolta tutti i cittadini che vogliono aderire a questa azione collettiva di
rappresentanza degli interessi di questa terra, in particolare i cittadini calabresi.” Circa 450 famiglie,
300 siciliane e 150 calabresi, sono coinvolte dagli espropri, per un totale di 3,7 milioni di metri quadrati
di terreno.

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