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Calabria

Inchiesta “Minefield” | La bella vita dei Fratelli Lequoque, INTERCETTAZIONI

“È in disoccupazione e fa vedere che sboccia”, dichiara Leonardo Ranati, presunto braccio destro dei fratelli Lequoque, riguardo a Samuel Lequoque, il quale ostentava una vita da vip sui social. Ranati esprime preoccupazione per questa sovraesposizione durante un’intercettazione ambientale negli uffici della concessionaria ‘Passione Motori’ datata 11 settembre 2020: “Che poi Samuel lui c’ha questa mania di… Instagram, cioè… non c’è bisogno che loro facciano un’indagine”. Stefania Greco, segretaria tuttofare, conferma: “È in disoccupazione”.

Successivamente, Ranati aggiunge: “È in disoccupazione e fa vedere che sboccia. Rolex. Lamborghini. Che gira con dei macchinoni… Vive in una casa… secondo te perché è intestata alla moglie? La moglie che c*o fa? Lavorava, adesso è disoccupata… anche lì, che se ci vanno a guardare risulta che prendono la disoccupazione, ma guarda che sono prese per il co, eh!”.

La Guardia di Finanza e la Procura oggi contestano all’uomo e alla moglie una “indebita percezione di erogazioni pubbliche” perché “attraverso l’utilizzo e la presentazione di documenti falsi attestanti cose non vere ed omettendo all’ente pubblico informazioni dovute, ed in particolare dichiarando falsamente all’Inps di essere privo di occupazione… conseguiva indebitamente la prestazione previdenziale Naspi”, per circa 30mila euro; stessa contestazione alla segretaria, attualmente agli arresti domiciliari. La lussuosa vita dei Lequoque è ben documentata proprio dalle immagini sui social: foto a Forte dei Marmi con campioni dello sport, costose auto da centinaia di migliaia di euro, bottiglie di champagne di pregio su un tavolo dell’autosalone, e tachimetri dell’auto tirata ai 290 km/h sull’Autosole.

Altre conversazioni intercettate riguardano Johnny, un commerciante pakistano di orologi di lusso (“anche da 180mila euro”, dice Ranati). Si parla di orologi come il Daytona, il Kermit (il Rolex Submariner), il Patek Philippe… In un’occasione, al ristorante, Samuel con Johnny chiama un amico e gli domanda: “Mi avevi chiesto la videocassetta di Batman” (Rolex GMT II, il “Batman”)… Sei ancora interessato? … Te lo faccio tenere”.

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Gioia Tauro (RC) | Arrestato l’ultimo latitante dell’inchiesta “Perseverant” dopo telefonata della madre

Uno dei sospettati che era riuscito a sfuggire all’operazione “Perseverant”, condotta dai Carabinieri per indagare sui flussi di droga tra i giovani della Piana di Gioia Tauro, è stato arrestato in Spagna. Sebastian Ionut Gutuman, 23 anni, si era nascosto a Pamplona, rinomata per la sua corsa dei tori, eludendo così l’arresto avvenuto il 29 febbraio scorso. L’operazione era stata avviata dai Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria sotto la guida del Procuratore Emanuele Crescenti e del Sostituto Procuratore Davide Lucisano della Procura di Palmi, grazie alla denuncia presentata dal padre di una giovane coinvolta nell’uso di droghe. Le indagini, iniziate nel marzo del 2020, hanno rivelato l’esistenza di un fiorente mercato della droga con base a Taurianova e collegamenti a Rosarno, Platì e Gerocarne. Gutuman e la sua famiglia vivevano a Pamplona in incognito, credendo di essere al sicuro lontano dalla Calabria. Tuttavia, i Carabinieri avevano già intercettato le loro comunicazioni e, quando la madre di Gutuman ha rivelato il loro spostamento in Spagna, è scattato l’arresto in base a un Mandato di Arresto Europeo emesso dal Tribunale di Palmi. Ora Gutuman è stato riportato in Italia e attende il processo sotto custodia cautelare. Grazie a questo arresto, tutti i sospettati coinvolti nell’operazione “Perseverant” e soggetti a provvedimenti restrittivi del GIP di Palmi sono stati consegnati alla giustizia dai Carabinieri.

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Gioia Tauro (RC) | Sequestro di cocaina all’interno di banane finte

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, in seguito a indagini complesse condotte sotto la supervisione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno eseguito un’operazione di sequestro di oltre 250 kg di cocaina, trovati all’interno di un container presso il Porto di Gioia Tauro.

Durante il pomeriggio del 2 maggio scorso, è stato scoperto un notevole carico di stupefacente all’interno di un container proveniente dall’Ecuador, apparentemente contenente cartoni di frutta esotica, in particolare banane. Tuttavia, è emerso che la frutta era contraffatta. I Finanzieri hanno rilevato che all’interno dei cartoni erano state inserite banane finte al posto di quelle autentiche.

Per verificare l’autenticità della frutta, è stato necessario un controllo manuale, durante il quale gli operatori hanno aperto le banane con appositi strumenti, scoprendo al loro interno la sostanza stupefacente. Questo episodio rappresenta l’ultimo di una serie di scoperte di droga presso il Porto di Gioia Tauro nel corso del 2024, nell’ambito di un impegno costante nel contrasto alla criminalità organizzata. Attualmente, gli inquirenti hanno inviato la sostanza rinvenuta ai laboratori per determinarne la qualità e il principio attivo. La quantità di droga sequestrata, superiore ai 250 kg, avrebbe potenzialmente generato profitti per diverse decine di milioni di euro una volta sul mercato. Le indagini sono in corso per identificare i responsabili e perseguire i trafficanti di droga di fronte alla legge.

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Reggio Calabria | Bloccato carico di latte non idoneo al consumo alimentare


La Polizia Stradale di Reggio Calabria, in collaborazione con il personale della Motorizzazione Civile locale e il supporto del Centro Mobile di Revisione (C.M.R.), effettua regolarmente controlli mirati sui veicoli adibiti al trasporto di merci e persone. Questi servizi consentono di eseguire una verifica completa delle condizioni dei mezzi al fine di garantirne la conformità alle normative e l’idoneità alla circolazione.

Recentemente, uno di questi servizi è stato condotto presso l’Area di Servizio “Rosarno Est”, lungo l’Autostrada A2 del Mediterraneo, con l’obiettivo di monitorare il traffico in transito.

Durante il controllo, è stato esaminato un autocarro appartenente a una società con sede ad Avellino, equipaggiato per il trasporto di alimenti a temperatura controllata. Nonostante il veicolo fosse teoricamente idoneo per tale scopo, trasportava circa 2 tonnellate di cagliata senza mantenere il gruppo frigorifero attivo, nonostante le condizioni climatiche fossero soleggiate, con una temperatura esterna di circa 25 gradi.

Per valutare la conformità del carico trasportato, è intervenuto il personale dell’A.S.P. di Reggio Calabria – Dipartimento di Prevenzione e del settore ispettivo. Dopo aver verificato le condizioni del carico, è stato stabilito che non era idoneo al consumo alimentare, procedendo quindi al suo sequestro e alla confisca successiva, in base alla normativa vigente.

Inoltre, il veicolo presentava altre inefficienze, rilevate durante il controllo da parte del personale della Motorizzazione Civile, che ne hanno determinato la non idoneità alla circolazione. Di conseguenza, è stata disposta la sospensione del veicolo con obbligo di revisione eccezionale.

Durante il servizio, sono stati controllati complessivamente 6 veicoli, di cui 5 trovati non conformi alle normative (5 sospesi dalla circolazione). La Polizia Stradale ha pertanto redatto 5 verbali per violazioni al Codice della Strada.

Questi servizi congiunti, che coinvolgono la Motorizzazione Civile utilizzando il centro mobile di revisione, saranno ripetuti periodicamente dalla Polizia Stradale di Reggio Calabria, in base a un calendario regionale predisposto a tal fine.

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