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Attualità

Villa San Giovanni (RC) | Un migliaio i manifestanti presenti per dire “NO” al Ponte sullo Stretto

Questa mattina, oltre un migliaio di manifestanti si sono radunati in piazza Val Sesia,
a Villa San Giovanni, per protestare contro il progetto di collegamento stabile sullo
Stretto di Messina. Autobus provenienti da tutta la Calabria e dalla Sicilia hanno garantito
una significativa partecipazione alla manifestazione organizzata dagli attivisti del comitato
calabrese ‘No ponte’. L’evento ha ottenuto il sostegno della Cgil e di numerose figure di
spicco della politica nazionale. “No al ponte delle menzogne” recitava lo striscione in testa
al corteo, mentre i molti cartelli che coloravano la manifestazione chiedevano più investimenti
in sanità, trasporti e ambiente. Il corteo ha sfilato per la città e si è concluso sul lungomare
di Cannitello, dove è stato allestito un palco vicino al sito previsto per uno dei piloni del ponte.

Tra i partecipanti vi erano numerosi comitati, dal storico comitato di Messina a quello calabrese che ha organizzato l’evento, e nuovi gruppi come Ti tengo Stretto. Presenti anche molte personalità politiche, sindacali e istituzionali: Angelo Bonelli di Europa Verde, Sandro Ruotolo, ex parlamentare e candidato al Parlamento europeo con il Pd, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano per Alleanza Verdi-SI, i sindaci di Catanzaro Nicola Fiorita e di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, e l’ex sindaco di Messina e ambientalista Renato Accorinti.

Atteso anche Giuseppe Falcomatà, sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il Movimento Cinque Stelle era rappresentato dalla parlamentare Laura Orrico e dal candidato al Parlamento europeo Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps. La Cgil era
presente con una nutrita delegazione guidata dal segretario generale calabrese Angelo Sposato e da Pino Gesmundo della segreteria nazionale, oltre a gruppi provenienti da Messina e Sicilia.

Tra i manifestanti vi era una numerosa delegazione di abitanti di Punta Faro in Sicilia e di Cannitello a Villa San Giovanni, le zone che saranno espropriate. Nonostante siano stati promessi incentivi e generosi risarcimenti, gli abitanti temono che i loro territori possano essere irrimediabilmente devastati dalle ruspe per far posto agli ancoraggi e ai piloni del ponte.

Nelle dichiarazioni ufficiali, molti hanno sottolineato che gli unici fondi disponibili per il Ponte sullo Stretto sono attualmente quelli sottratti al Fondo di Coesione di Calabria e Sicilia. “Sprecano risorse per un’opera assolutamente inutile,” ha dichiarato Gesmundo, “e il Governo toglie risorse senza pensare ai giovani del Mezzogiorno, alla creazione di buona occupazione, o a supportare i lavoratori in condizioni di povertà”.

Aura Notarianni, avvocato messinese ed esponente dei Comitati siciliani contro il Ponte, ha annunciato una
sottoscrizione per una class action con cui si chiederà di far cessare la condotta illecita della società
Ponte sullo Stretto, disapplicando il decreto e trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale. “Per questo,
” ha aggiunto, “chiamiamo a raccolta tutti i cittadini che vogliono aderire a questa azione collettiva di
rappresentanza degli interessi di questa terra, in particolare i cittadini calabresi.” Circa 450 famiglie,
300 siciliane e 150 calabresi, sono coinvolte dagli espropri, per un totale di 3,7 milioni di metri quadrati
di terreno.

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