Cronaca
Indagine su gestione illecita di rifiuti: scoperti traffici nel centro di raccolta di Pinerolo
di Antonio Chiera | Pinerolo, Torino Sette indagati per furto e smaltimento illecito di rifiuti; sequestrati 500 mq di terreno, denaro, autocarro e dispositivi elettronici
Rifiuti rubati e rivenduti illegalmente: maxi operazione ambientale nel Torinese
Una rete criminale attiva da oltre un anno nel Torinese è finita sotto inchiesta per furto, ricettazione e gestione illecita di rifiuti. Sette persone sono indagate e sono stati sequestrati rifiuti pericolosi, contanti e materiali elettronici. Il blitz delle autorità ha rivelato un sistema organizzato di traffico illecito legato ai RAEE.

Pinerolo (Torino), 9 luglio 2025 Operazione congiunta: scattano le perquisizioni
Un’operazione coordinata dalla Procura di Torino, con l’intervento dei Carabinieri Forestali del NIPAAF, della Polizia Locale di Pinerolo e della Sezione di Polizia Giudiziaria, ha portato alla perquisizione di sette soggetti, cittadini italiani e marocchini, per reati legati al furto e alla gestione irregolare di rifiuti.
L’indagine è partita da una denuncia
Le indagini sono iniziate nel maggio 2023, dopo una denuncia da parte di Acea Pinerolese S.p.A. e alcune segnalazioni di cittadini sul traffico illecito nei pressi del centro di raccolta di Pinerolo. Da lì, le autorità hanno ricostruito un vero e proprio sistema di raccolta e smaltimento abusivo di rifiuti.
Rifiuti elettronici e metalli rivenduti illegalmente
Gli indagati prelevavano rifiuti elettronici, ferrosi, batterie e cavi dal centro raccolta per poi venderli illegalmente a impianti di recupero, senza le autorizzazioni necessarie. Spesso, prima della rivendita, i materiali venivano selezionati e lavorati nelle pertinenze delle abitazioni degli indagati.
Siti sequestrati e mezzi usati per il trasporto
Sono stati sequestrati oltre 500 mq di terreni, usati per lo stoccaggio abusivo di rifiuti speciali, e un autocarro carico di rifiuti pericolosi. Ritrovati anche 9 smartphone, computer e oltre 30.000 euro in contanti insieme a 15.000 dinari marocchini, ritenuti frutto dell’attività illecita.
Sanzioni amministrative e violazioni ambientali
Durante l’operazione è stata elevata una multa di 3.333,33 euro per mancata comunicazione ambientale, e contestata una violazione alle normative dell’impianto di gestione rifiuti di Piscina. Presenti anche animali da cortile e un cane detenuti in condizioni incompatibili, ora affidati a enti di protezione.
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