Attualità
Il Consiglio dell’Ue approva l’ingresso della Bulgaria nell’area Euro

“Da oggi la Bulgaria prende il suo posto come 21º membro dell’area euro. Questo rappresenta il culmine di un approfondito processo di adesione che ha comportato un’analisi rigorosa e intense preparazioni”. Lo ha dichiarato la ministra danese dell’Economia, Stefanie Lohse, secondo quanto riporta Kurir.mk. Oggi, il Consiglio dell’Ue ha adottato tre atti giuridici in base ai quali la Bulgaria potrà sostituire il lev con l’euro a partire dal 1º gennaio 2026, completando così praticamente il processo di adesione del Paese all’eurozona. La ministra ha rivolto le sue “calorose congratulazioni” alla Bulgaria e al popolo bulgaro per questo “enorme traguardo”. Uno dei tre atti giuridici adottati oggi stabilisce il tasso di conversione del lev bulgaro in euro a 1,95583 lev per 1 euro, pari al tasso centrale attualmente applicato secondo il Meccanismo di cambio europeo (ERM II). La decisione del Consiglio dell’Ue è arrivata dopo che, nella stessa giornata, il Parlamento europeo aveva approvato con 531 voti a favore, 69 contrari e 79 astensioni la relazione sull’adesione della Bulgaria all’eurozona a partire dal 1º gennaio 2026.
La Commissione europea aveva già pubblicato il 4 giugno il Rapporto sulla preparazione della Bulgaria all’introduzione della moneta unica europea, in cui si concludeva che il Paese soddisfa le condizioni per entrare nell’eurozona l’anno prossimo. Successivamente, durante il Vertice del 26 giugno, i leader degli Stati membri dell’Ue avevano accolto con favore il Rapporto della Commissione e raccomandato al Consiglio di approvare la proposta. Secondo il Trattato sull’Unione europea, ogni Paese che entra nell’Ue è tenuto ad adottare l’euro, anche se non è previsto un termine preciso. L’unica eccezione è la Danimarca, che ha ottenuto una clausola di esclusione nel suo trattato di adesione. Per entrare nell’area euro, ogni Paese deve soddisfare i criteri di Maastricht: bassa inflazione, disavanzo di bilancio inferiore al 3% del PIL, debito pubblico sotto il 60% del PIL, partecipazione all’ERM II per almeno due anni e un tasso d’interesse nominale a lungo termine che non superi di oltre due punti percentuali la media dei tre Paesi dell’Ue con l’inflazione più bassa. La Bulgaria, che è entrata nell’Ue il 1º gennaio 2007, è entrata nel meccanismo ERM II il 10 luglio 2020, noto anche come “sala d’attesa dell’eurozona”, momento da cui il tasso di cambio del lev è stato ancorato all’euro.
Inizialmente, Sofia aveva pianificato l’adozione dell’euro per il 1º gennaio 2024, ma l’obiettivo non è stato raggiunto a causa dell’elevata inflazione, attribuita alla pandemia di Covid e all’invasione russa dell’Ucraina, nonché all’instabilità politica interna e all’incapacità di formare un governo stabile. Dopo l’atteso ingresso nell’eurozona, la Bulgaria diventerà il 21º Paese membro. Oltre alla Bulgaria e alla Danimarca, i Paesi dell’Ue che ancora non fanno parte dell’area euro sono Polonia, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e Svezia.
– foto IPA Agency –
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