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Cronaca

Caltanissetta | Coppia arrestata per violenza sessuale

Una coppia di Caltanissetta è stata arrestata a Cogne dai carabinieri e trasferita nel carcere di Brissogne con l’accusa di violenza sessuale in concorso. I due, difesi dall’avvocato Massimiliano Bellini, sono accusati di aver ripetutamente violentato un uomo di 65 anni, filmando gli atti di violenza e minacciando di diffondere i video.

La coppia, composta da un uomo di 57 anni e una donna di 64, aveva preso in affitto uno degli appartamenti di proprietà della vittima, una persona di natura mite e ingenua, nella Valle d’Aosta nel giugno scorso. Inizialmente, sembrava esserci un rapporto amichevole tra le parti, ma poi sarebbe iniziato un incubo per la vittima. L’uomo sarebbe stato costretto ad affrontare almeno una decina di episodi di violenza sessuale.

Durante una delle violenze, come testimoniato da alcune immagini, l’uomo sarebbe persino svenuto. Gli abusi si sarebbero protratti anche quando l’uomo implorava la coppia di smettere, affermando di avere problemi di salute. La minaccia ricorrente era quella di diffondere le immagini degli abusi. La coppia aveva anche occupato l’appartamento senza volerlo lasciare.

La vittima, ormai terrorizzata dalla coppia, aveva cambiato le sue abitudini per evitare di incontrarli. Infine, ha deciso di presentarsi ai carabinieri per denunciare la situazione. Dai filmati, i militari dell’Arma hanno confermato le violenze subite costantemente dal 65enne. Dopo l’arresto, la coppia è stata condotta in carcere.

Calabria

Petilia Policastro (KR) | Agguato ad un uomo algerino: 4 arresti I NOMI

Inizialmente, la banda sarebbe entrata nell’appartamento della vittima a Petilia Policastro con l’intento di rubare del denaro. Successivamente, avrebbero inseguito l’uomo, colpendolo con calci e pugni quando ha cercato di fuggire. Questo è quanto si presume sia accaduto nei confronti di un uomo algerino di 46 anni da parte di una presunta banda di quattro persone. I carabinieri della Compagnia di Petilia Policastro li hanno arrestati, uno è in carcere e tre sono ai domiciliari, con accuse che vanno dalla rapina aggravata alle lesioni personali, dal porto abusivo di armi a minacce.

Le misure cautelari sono state stabilite dalla gip del Tribunale di Crotone, Elisa Marchetto, che ha descritto l’azione come estremamente violenta: gli indagati avrebbero mostrato un’aggressività brutale e spregiudicata, dimostrando un totale disprezzo per la vittima e senza alcun segno di pentimento.

In carcere è stato posto Silvano Scalise, 34 anni di Petilia Policastro, mentre ai domiciliari ci sono Alex Scalise (24 anni, Petilia Policastro), Davide Scalise (19 anni, Petilia Policastro) e Giulio Vona (21 anni, Isola Capo Rizzuto). Gli indagati sono stati interrogati ieri davanti alla gip, assistiti tra gli altri dagli avvocati Domenico Magnolia e Mario Prato.

L’episodio è avvenuto la sera del 23 febbraio scorso, quando il proprietario dell’abitazione dell’algerino ha segnalato alla Caserma dell’Arma di Petilia Policastro un tentativo di furto in corso. I carabinieri hanno immediatamente avviato le indagini e durante i controlli hanno trovato un uomo zoppicante e visibilmente agitato, con diverse ferite sul corpo.

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Cronaca

Taormina | Imprenditorie costretto a pagare il pizzo anche dopo aver chiuso l’attività: due arresti

I carabinieri della compagnia di Taormina hanno catturato due uomini, di 48 e 80 anni, che vivono nella provincia di Catania. Il più anziano è già stato condannato per associazione mafiosa e entrambi sono stati accusati di estorsione con il metodo mafioso.

Questa operazione è stata possibile grazie all’indagine della Dda della Procura di Messina, condotta in collaborazione con i carabinieri di Taormina, Sant’Alessio Siculo e Roccella Valdemone. Tutto è iniziato lo scorso anno, quando un imprenditore della provincia di Messina ha denunciato di essere vittima di estorsione presso la caserma dei carabinieri di Sant’Alessio Siculo.

Le indagini hanno rivelato che dal 2019 i due uomini avrebbero costretto l’imprenditore, ex proprietario di supermercati nella provincia di Catania, a comprare carne da un’azienda in cui loro lavoravano come rappresentanti, ottenendo così commissioni garantite. In seguito, anche dopo la chiusura dell’attività imprenditoriale della vittima, hanno iniziato a chiedere denaro contante, sostenendo che fosse per un presunto debito, senza però fornire prove.

Gli indagati hanno minacciato l’imprenditore e la sua famiglia, spesso durante le festività, richiedendo denaro e minacciando di danneggiare la loro proprietà. In alcuni casi, il denaro è stato consegnato a Catania e una volta l’imprenditore è stato costretto a consegnarlo a casa di uno degli indagati, che era agli arresti domiciliari per reati simili. Complessivamente, hanno estorto circa 6 mila euro, oltre ai pagamenti per la carne.

Inoltre, l’anziano è accusato di falsificare l’identità, fingendosi avvocato per ottenere informazioni sulla residenza dell’imprenditore presso il Comune.

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Cronaca

Palermo | Il Boss Tommaso Lo Presti torna libero e festeggia le nozze d’argento nella chiesa di Borsellino

Dopo aver trascorso una dozzina di anni dietro le sbarre, il boss mafioso Tommaso Lo Presti ha celebrato le sue nozze d’argento con la moglie Teresa Marino il 15 aprile scorso. Entrambi condannati per mafia, hanno scelto un luogo suggestivo e simbolico per il loro venticinquesimo anniversario: la chiesa di San Domenico a Palermo, luogo di funerali di Stato illustri come quello del prefetto Carlo Alberto Dalla Chiesa e dove riposano le spoglie del giudice Giovanni Falcone.

Maria Falcone, sorella del magistrato ucciso dalla mafia, ha condannato l’evento come “una prepotenza contro Giovanni”. Tuttavia, il rettore di San Domenico ha dichiarato di aver appreso solo successivamente l’identità della coppia e che i fondi donati dal boss non saranno restituiti, ma utilizzati per beneficenza.

Nonostante ciò, molti si sentono feriti e definiscono l’evento come “un grave oltraggio alla memoria e alla città”, criticando anche alcuni settori della Chiesa per la loro mancanza di chiarezza nei comportamenti.

La cerimonia, organizzata dal boss di Porta Nuova, soprannominato “il pacchione”, è stata descritta come sontuosa. Secondo quanto riportato da Palermotoday, due celebri artisti della musica neomelodica, Natale Galletta e Giusy Attanasio, hanno partecipato all’evento esibendosi durante il pranzo, che si è tenuto in una location immersa nel verde nella zona di Ciaculli.

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