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Cronaca

Marsala (TP) | Perseguita la fidanzata 16enne: denunciato dalla madre della ragazza. braccialetto elettronico ad entrambi.

A Marsala, la madre di una sedicenne ha sporto denuncia contro il fidanzato della figlia, un ventunenne, a causa delle preoccupazioni riguardo allo stato di soggezione psicologica in cui versava la ragazza. La Procura di Marsala ha confermato la veridicità della vicenda, con un’indagine condotta dal commissariato di polizia della città. Nonostante la giovane abbia cercato di minimizzare gli eventi durante l’interrogatorio, la risposta giudiziaria è stata incisiva, come riportato dalla Repubblica: il giovane è stato sottoposto a braccialetto elettronico, con divieto di avvicinamento entro 300 metri dalla fidanzata, proibizione di qualsiasi contatto tramite telefono, mail o social network. Anche la ragazza è stata dotata di braccialetto elettronico per monitorare eventuali avvicinamenti del fidanzato.

Il ventunenne aveva tormentato la giovane per mesi, controllando ogni suo movimento attraverso videochiamate, interrogandola ripetutamente sulle sue relazioni passate, insultandola, spingendola al suicidio e minacciando la sua famiglia. Si infiltrava nel registro scolastico telematico per conoscere le lezioni frequentate dalla ragazza e le vietava di passeggiare con sua madre. La vittima era completamente plagiata, soggetta a continue crisi di ansia, alcune delle quali avevano portato a un ricovero urgente in ospedale ad aprile, dove le è stata diagnosticata una crisi legata all’agitazione.

L’indagato aveva spinto la giovane a violare le regole scolastiche per lasciare il telefono acceso durante le lezioni, consentendogli di controllarla. Inoltre, aveva tentato di ricattare la madre dopo aver scoperto che consigliava alla figlia di porre fine alla relazione. Le accuse della madre sono state supportate dalle dichiarazioni della preside della scuola e dai messaggi telefonici letti dalla donna.

Il procuratore di Marsala, Fernando Asaro, ha commentato la situazione, sottolineando la delicatezza del caso e la responsabilità di intervenire quando ci sono segnali preoccupanti. Il sostituto procuratore Roberto Piscitello, nella richiesta di misura cautelare, ha descritto lo stalking come “tanto subdolo e strisciante da non essere riconosciuto nemmeno dalla persona offesa, che però è una minorenne non in grado di percepire il pericolo che corre”.

Cronaca

Catania | Finge di volersi appartare con un militare, ma lo vuole solo rapinare: arrestata

Nella notte, gli agenti delle volanti sono intervenuti in via Giovanni Di Prima a seguito della segnalazione di una rapina ai danni di un turista. La vittima, un militare straniero in città per servizio, ha raccontato che, arrivato con 10 commilitoni all’incrocio tra via Giovanni Di Prima e via Marraffino, è stato avvicinato da una donna. Dopo aver tentato un approccio, la donna lo ha invitato a seguirla nella vicina via Rocchetti per appartarsi.

Una volta in un angolo della strada, la donna ha lanciato un segnale a un uomo che si trovava poco distante. Quest’ultimo, un cittadino extracomunitario, si è avvicinato e ha minacciato il militare con un coltello a farfalla, rapinandolo del cellulare. Ne è seguita una colluttazione durante la quale il militare è stato ferito sotto il mento con il coltello. Successivamente, i due aggressori sono fuggiti per le vie del quartiere.

Poco dopo, nelle vicinanze del luogo della rapina, i poliziotti hanno bloccato una donna che è stata riconosciuta come la complice della rapina. Il militare è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro, dove ha ricevuto quattro punti di sutura al mento e una prognosi di sette giorni. Successivamente, ha formalizzato la denuncia presso gli uffici della questura.

La donna fermata ha inizialmente fornito false generalità, rivelatesi errate dopo il fotosegnalamento. Si tratta di una 44enne pluripregiudicata catanese, successivamente arrestata per rapina aggravata in concorso con persona da identificare. Inoltre, è stata denunciata per false attestazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità personale. Attualmente, si trova presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza, in attesa del giudizio di convalida dinanzi al gip.

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Calabria

Paola | Detenuto ingerisce lamette e poi aggredisce il medico

36 ore di alta Tensione altissima nel carcere di Paola dopo l’aggressione da parte di un detenuto. Salvatore Panaro, vicesegretario regionale per la Calabria del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), ha riferito che nella serata di venerdì un detenuto ha ingerito lamette da barba e la testa di uno spazzolino da denti.

Il medico interno della struttura penitenziaria, dopo averlo visitato, ha disposto l’urgente trasferimento dell’uomo all’ospedale cittadino. Gli esami radiologici hanno confermato la presenza di corpi estranei nello stomaco. Durante la visita, il detenuto ha aggredito a pugni il medico del 118.

Solo grazie all’intervento tempestivo del personale di scorta della Polizia Penitenziaria si è evitato il peggio. Con grande difficoltà, il detenuto è stato riportato in carcere in attesa della programmazione dell’intervento chirurgico necessario.

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Cronaca

Montelepre | Rubati 300 metri di cavi di rame : indagini in corso

Nella contrada Suvarelli di Montelepre, sono stati rubati 300 metri di cavi di rame appartenenti a un’azienda che si occupa della distribuzione di energia elettrica. La società e-Distribuzione ha denunciato il furto ai carabinieri. Gli operai dell’azienda sono intervenuti rapidamente per sostituire i cavi rubati e ripristinare l’elettricità. Sono in corso le indagini per identificare i responsabili.

A fine marzo, due giovani di 25 e 23 anni erano stati arrestati a Capaci mentre smontavano tubature di rame da un’abitazione per un totale di circa 25 metri. Lo stesso giorno, durante le operazioni di controllo del territorio mirate a contrastare i furti di rame, i carabinieri hanno fermato un camionista che trasportava 500 chili di cavi di rame.

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