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Focus su Tropea e dintorni: mare malato e inquinato

La conferenza stampa si è svolta proprio a Tropea, con la presenza di Anna Parretta (Legambiente Calabria) e Laura Brambilla (Goletta Verde). È emersa una critica netta al sistema depurativo locale: foci di fiumi e torrenti trasformati in scarichi, con scarso controllo e infrastrutture fognarie spesso inefficienti .


Geografia dell’inquinamento

  • Provincia di Vibo Valentia: 3 punti su 4 contaminati, tra cui foce del torrente Murria a Briatico e foce del Torrente Ruffa a Ricadi, entrambi nella fascia “fortemente inquinata” .
  • Provincia di Reggio Calabria: tutti i 6 punti analizzati oltre i limiti, soprattutto quelli in prossimità della città.
  • Provincia di Catanzaro: tutti e 3 i campioni risultati contaminati.
  • Provincia di Crotone e Cosenza: quadro misto, con alcuni foci critici e altri puliti .

Cause principali: scarichi e carenza di segnaletica

Legambiente ha sottolineato:

  1. Scarichi abusivi e depuratori inefficienti, con scarso controllo e ritardi negli interventi infrastrutturali .
  2. Assenza di cartellonistica: tranne un caso (foce del Crati a Cosenza), quasi nessuna spiaggia presenta avvisi ufficiali di inquinamento, esponendo i bagnanti a rischi sanitari .

Iniziative sul campo e buone pratiche

Nel tratto tra Santa Domenica di Ricadi e Capo Vaticano, Goletta Verde e volontari (inclusi subacquei dell’Unical) hanno organizzato una pulizia di fondali e spiagge, recuperando plastica, pneumatici e rifiuti ingombranti. L’obiettivo: sensibilizzare sulla tutela delle coste e dei fondali, non solo della superficie marina .


Richieste e prossimi passi

  • Azione politica urgente: serve un’accelerazione nell’adeguamento depurativo, maggiori controlli e investimenti infrastrutturali .
  • Cartellonistica obbligatoria: l’assenza di segnalazioni metterebbe a rischio salute e turismo.
  • Trasparenza e sanzioni: Legambiente chiede la pubblicazione della mappa interattiva dei dati raccolti e suggerisce l’ipotesi di esposti dove persistano criticità strutturali .

Il monitoraggio di Goletta Verde 2025 traccia un quadro critico: oltre il 50% dei punti campionati è inquinato, con i maggiori problemi localizzati alle foci di torrenti vicino a Tropea. Il degrado delle acque è dovuto a inefficienze depurative, scarichi non controllati e mancanza di informazione ai bagnanti. Se non si interviene rapidamente con infrastrutture adeguate e politiche ambientali efficaci, la qualità del mare e l’attrattività turistica della costa calabrese rischiano di deteriorarsi ulteriormente. Servono scelte e investimenti di sistema… prima che le foci diventino incurabili.

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