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Cronaca

Strage Casteldaccia | Ricostruzione dinamica incidente, “rottura del tappo”


Tre lavoratori sono scesi nella prima sezione del sistema fognario per liberare la sonda di spurgo bloccata.

Dopo numerosi tentativi, il tappo di liquami che ostacolava l’azione della sonda è improvvisamente saltato, colpendo gli operai. Persi i sensi, sono caduti nella vasca situata tre metri più in basso. Questa è stata la dinamica dell’incidente che ha causato la morte di quattro operai della Quadrifoglio Group e di un lavoratore interinale dell’Amap.

La ricostruzione dell’evento spiega perché i dipendenti della società subappaltata per la gestione della rete fognaria per conto dell’Amap si trovassero all’interno dell’impianto anziché in superficie, come previsto dal contratto.

Di fronte all’assenza di risalita dei primi tre operai, altri tre colleghi sono scesi, tra cui Giuseppe La Barbera, l’interinale responsabile della vigilanza sulle transenne in strada. Nel frattempo, il gas tossico era risalito e li ha colpiti. Due sono stati trovati senza vita, mentre uno è in condizioni critiche. I sommozzatori dei vigili del fuoco sono intervenuti per recuperare i lavoratori caduti nella vasca.

Secondo le informazioni ottenute, gli operai avevano richiesto l’autorizzazione per lavorare all’interno dell’impianto al direttore dei lavori e al responsabile della sicurezza dell’Amap. Quest’ultimo è stato interrogato a lungo ieri dalla polizia. Il capo squadra responsabile della sicurezza della Quadrifoglio era Epifanio Alsazia, che è stato uno dei primi a perdere la vita nell’incidente.

Cronaca

Catania | Finge di volersi appartare con un militare, ma lo vuole solo rapinare: arrestata

Nella notte, gli agenti delle volanti sono intervenuti in via Giovanni Di Prima a seguito della segnalazione di una rapina ai danni di un turista. La vittima, un militare straniero in città per servizio, ha raccontato che, arrivato con 10 commilitoni all’incrocio tra via Giovanni Di Prima e via Marraffino, è stato avvicinato da una donna. Dopo aver tentato un approccio, la donna lo ha invitato a seguirla nella vicina via Rocchetti per appartarsi.

Una volta in un angolo della strada, la donna ha lanciato un segnale a un uomo che si trovava poco distante. Quest’ultimo, un cittadino extracomunitario, si è avvicinato e ha minacciato il militare con un coltello a farfalla, rapinandolo del cellulare. Ne è seguita una colluttazione durante la quale il militare è stato ferito sotto il mento con il coltello. Successivamente, i due aggressori sono fuggiti per le vie del quartiere.

Poco dopo, nelle vicinanze del luogo della rapina, i poliziotti hanno bloccato una donna che è stata riconosciuta come la complice della rapina. Il militare è stato trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Garibaldi Centro, dove ha ricevuto quattro punti di sutura al mento e una prognosi di sette giorni. Successivamente, ha formalizzato la denuncia presso gli uffici della questura.

La donna fermata ha inizialmente fornito false generalità, rivelatesi errate dopo il fotosegnalamento. Si tratta di una 44enne pluripregiudicata catanese, successivamente arrestata per rapina aggravata in concorso con persona da identificare. Inoltre, è stata denunciata per false attestazioni a pubblico ufficiale sulla propria identità personale. Attualmente, si trova presso la Casa Circondariale di Piazza Lanza, in attesa del giudizio di convalida dinanzi al gip.

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Calabria

Paola | Detenuto ingerisce lamette e poi aggredisce il medico

36 ore di alta Tensione altissima nel carcere di Paola dopo l’aggressione da parte di un detenuto. Salvatore Panaro, vicesegretario regionale per la Calabria del Sappe (Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria), ha riferito che nella serata di venerdì un detenuto ha ingerito lamette da barba e la testa di uno spazzolino da denti.

Il medico interno della struttura penitenziaria, dopo averlo visitato, ha disposto l’urgente trasferimento dell’uomo all’ospedale cittadino. Gli esami radiologici hanno confermato la presenza di corpi estranei nello stomaco. Durante la visita, il detenuto ha aggredito a pugni il medico del 118.

Solo grazie all’intervento tempestivo del personale di scorta della Polizia Penitenziaria si è evitato il peggio. Con grande difficoltà, il detenuto è stato riportato in carcere in attesa della programmazione dell’intervento chirurgico necessario.

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Cronaca

Montelepre | Rubati 300 metri di cavi di rame : indagini in corso

Nella contrada Suvarelli di Montelepre, sono stati rubati 300 metri di cavi di rame appartenenti a un’azienda che si occupa della distribuzione di energia elettrica. La società e-Distribuzione ha denunciato il furto ai carabinieri. Gli operai dell’azienda sono intervenuti rapidamente per sostituire i cavi rubati e ripristinare l’elettricità. Sono in corso le indagini per identificare i responsabili.

A fine marzo, due giovani di 25 e 23 anni erano stati arrestati a Capaci mentre smontavano tubature di rame da un’abitazione per un totale di circa 25 metri. Lo stesso giorno, durante le operazioni di controllo del territorio mirate a contrastare i furti di rame, i carabinieri hanno fermato un camionista che trasportava 500 chili di cavi di rame.

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