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Attualità

Reggio Calabria | Bergamotto Igp, Saccomanno auspica che arrivi presto il marchio di tutela


Dopo l’incontro molto partecipato a Brancaleone, finalizzato a spiegare la situazione e a cercare di riavviare il processo dell’Igp avviato dai produttori di bergamotto, interviene il commissario regionale della Lega, Giacomo Francesco Saccomanno. Egli prende spunto dalla relazione del presidente del Comitato per l’Igp, Rosario Previtera, che ha evidenziato una situazione altamente problematica.

Saccomanno pone l’attenzione sul momento in cui l’Igp ha ottenuto, il 12 dicembre 2023, l’approvazione del disciplinare da parte del Ministero dell’Agricoltura, e si domanda perché si sia fatto di tutto per bloccare l’atto finale dell’assemblea e completare il riconoscimento dell’Igp. Inoltre, solleva interrogativi sul repentino cambio di posizione del direttore del dipartimento Agricoltura della Regione, avvenuto con una semplice lettera che non rispetta i canoni del diritto amministrativo. Saccomanno critica anche le affermazioni fuorvianti secondo le quali la DOP sarebbe stata approvata in pochi mesi, quando invece sarebbe necessario ricominciare da zero, richiedendo oltre due anni.

Il commissario della Lega suggerisce che le risposte a queste domande potrebbero essere molteplici, ma evidenzia alcuni punti chiave: il Consorzio, attivo da oltre 20 anni, non ha mai considerato la DOP poiché riceve consistenti finanziamenti pubblici e stabilisce il prezzo dell’essenza, costringendo gli agricoltori ad accettare spesso importi insufficienti a coprire le spese sostenute. Inoltre, sottolinea l’esistenza di un mercato dell’essenza che, di fronte a una potenziale utilizzazione di una certa quantità, invece spaccia partite dieci volte superiori.

Attualità

Sicilia | Anci: popolazione diminuita del 1,93% in 4 anni

In Sicilia, dal 2019 al 2023, la popolazione è diminuita dell’1,93%. I numeri mostrano una perdita di oltre 94 mila abitanti. Le uniche province in controtendenza sono Catania, con una lieve diminuzione dello 0,26% (-2.836 abitanti), e Ragusa, dove la popolazione è aumentata dello 0,71% (+2.229 abitanti).

Questi dati sono emersi durante il convegno organizzato da Anci Sicilia, svoltosi oggi a San Marco D’Alunzio, in provincia di Messina.

La provincia più colpita dalla crisi demografica è Enna, con una diminuzione del 4,58% (-7.431 abitanti). Seguono Caltanissetta (-3,91%, -10.155 abitanti), Agrigento (-3,46%, -14.826 abitanti), Messina (-3%, -18.533 abitanti), Palermo (-2,23%, -27.413 abitanti), Trapani (-2,13%, -9.033 abitanti), e Siracusa (-1,67%, -6.530 abitanti).

Tra i capoluoghi di provincia, Trapani ha subito la perdita più significativa, con un decremento del 15,80% (-10.473 abitanti). Seguono Enna (-4,46%, -1.193 abitanti), Agrigento (-4,36%, -2.538 abitanti), Messina (-4,31%, -9.823 abitanti), Caltanissetta (-3,90%, -2.391 abitanti), Palermo (-3,10%, -20.221 abitanti), e Siracusa (-2,57%, -3.075 abitanti). In controtendenza, Catania ha registrato una crescita dello 0,66% (+1.978 abitanti) e Ragusa un incremento del 2,95% (+2.102 abitanti).

“Purtroppo”, afferma Mario Emanuele Alvano, segretario generale di Anci Sicilia, “lo spopolamento non riguarda solo le aree interne o montane. Non è un problema limitato. In tutte le province, tranne Ragusa e Catania, la popolazione dell’Isola ha subito un preoccupante decremento negli ultimi 5 anni. Credo che il problema sia stato affrontato superficialmente nell’agenda politica, senza una reale volontà di risolverlo. È necessario affrontare quotidianamente la questione di come sarà la Sicilia nei prossimi anni. Secondo il censimento chiuso al 31 dicembre 2022, la popolazione siciliana ammonta a 4.814.016 residenti, un dato in calo dello 0,4% rispetto all’anno precedente. A questa situazione si aggiunge la crisi finanziaria che colpisce i comuni da anni e che Anci Sicilia continua a denunciare: attualmente, abbiamo 70 comuni in dissesto e 43 in piano di riequilibrio.”

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Melito di Porto Salvo (RC) | Finanziamento dalla Regione di 160mila euro per rendere efficiente la depurazione

Un finanziamento di 160mila euro è stato assegnato dalla Regione per migliorare l’efficienza della depurazione. Questa somma permetterà di intervenire sull’impianto di contrada Notaro, che da anni presenta diverse criticità.

Il contributo è stato destinato al Comune di Melito Porto Salvo attraverso una delibera di Giunta regionale approvata recentemente. Questa delibera prevede interventi di efficientamento e rifunzionalizzazione degli impianti di depurazione e delle stazioni di sollevamento dei reflui urbani in tutta la Calabria.

Il dipartimento regionale Territorio e Tutela dell’ambiente ha comunicato la notizia dell’ammissione ai benefici finanziari. Inoltre, è stato dato mandato per l’adozione delle attività necessarie alla definizione degli interventi prioritari di manutenzione straordinaria da attuare negli impianti di depurazione e nelle stazioni di sollevamento dei comuni costieri calabresi con maggiori criticità.

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Villa San Giovanni (RC) | Un migliaio i manifestanti presenti per dire “NO” al Ponte sullo Stretto

Questa mattina, oltre un migliaio di manifestanti si sono radunati in piazza Val Sesia,
a Villa San Giovanni, per protestare contro il progetto di collegamento stabile sullo
Stretto di Messina. Autobus provenienti da tutta la Calabria e dalla Sicilia hanno garantito
una significativa partecipazione alla manifestazione organizzata dagli attivisti del comitato
calabrese ‘No ponte’. L’evento ha ottenuto il sostegno della Cgil e di numerose figure di
spicco della politica nazionale. “No al ponte delle menzogne” recitava lo striscione in testa
al corteo, mentre i molti cartelli che coloravano la manifestazione chiedevano più investimenti
in sanità, trasporti e ambiente. Il corteo ha sfilato per la città e si è concluso sul lungomare
di Cannitello, dove è stato allestito un palco vicino al sito previsto per uno dei piloni del ponte.

Tra i partecipanti vi erano numerosi comitati, dal storico comitato di Messina a quello calabrese che ha organizzato l’evento, e nuovi gruppi come Ti tengo Stretto. Presenti anche molte personalità politiche, sindacali e istituzionali: Angelo Bonelli di Europa Verde, Sandro Ruotolo, ex parlamentare e candidato al Parlamento europeo con il Pd, l’ex sindaco di Riace Mimmo Lucano per Alleanza Verdi-SI, i sindaci di Catanzaro Nicola Fiorita e di Villa San Giovanni Giusy Caminiti, e l’ex sindaco di Messina e ambientalista Renato Accorinti.

Atteso anche Giuseppe Falcomatà, sindaco del Comune e della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il Movimento Cinque Stelle era rappresentato dalla parlamentare Laura Orrico e dal candidato al Parlamento europeo Pasquale Tridico, ex presidente dell’Inps. La Cgil era
presente con una nutrita delegazione guidata dal segretario generale calabrese Angelo Sposato e da Pino Gesmundo della segreteria nazionale, oltre a gruppi provenienti da Messina e Sicilia.

Tra i manifestanti vi era una numerosa delegazione di abitanti di Punta Faro in Sicilia e di Cannitello a Villa San Giovanni, le zone che saranno espropriate. Nonostante siano stati promessi incentivi e generosi risarcimenti, gli abitanti temono che i loro territori possano essere irrimediabilmente devastati dalle ruspe per far posto agli ancoraggi e ai piloni del ponte.

Nelle dichiarazioni ufficiali, molti hanno sottolineato che gli unici fondi disponibili per il Ponte sullo Stretto sono attualmente quelli sottratti al Fondo di Coesione di Calabria e Sicilia. “Sprecano risorse per un’opera assolutamente inutile,” ha dichiarato Gesmundo, “e il Governo toglie risorse senza pensare ai giovani del Mezzogiorno, alla creazione di buona occupazione, o a supportare i lavoratori in condizioni di povertà”.

Aura Notarianni, avvocato messinese ed esponente dei Comitati siciliani contro il Ponte, ha annunciato una
sottoscrizione per una class action con cui si chiederà di far cessare la condotta illecita della società
Ponte sullo Stretto, disapplicando il decreto e trasmettendo gli atti alla Corte Costituzionale. “Per questo,
” ha aggiunto, “chiamiamo a raccolta tutti i cittadini che vogliono aderire a questa azione collettiva di
rappresentanza degli interessi di questa terra, in particolare i cittadini calabresi.” Circa 450 famiglie,
300 siciliane e 150 calabresi, sono coinvolte dagli espropri, per un totale di 3,7 milioni di metri quadrati
di terreno.

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