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Curiosità

Logan Paul: dal disastro in Giappone alla rinascita come imprenditore digitale

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Logan Paul è stato uno dei primi veri “bad boy” di YouTube. Con il suo stile sopra le righe, i vlog frenetici e l’umorismo discutibile, aveva conquistato milioni di fan in tutto il mondo. Ma nel dicembre 2017, un singolo video cambiò tutto. Durante un viaggio in Giappone, decise di visitare la tristemente famosa “foresta dei suicidi”, Aokigahara. Il video mostrava il corpo senza vita di una persona, con una colonna sonora leggera e reazioni fuori luogo. Internet esplose.

Quello fu uno dei primi casi virali di “cancel culture” vera e propria. Logan venne travolto da una bufera mediatica globale: YouTube lo sospese dal programma Partner, i brand lo abbandonarono, e milioni di utenti chiesero la sua rimozione dalla piattaforma. La caduta fu verticale e rumorosa. Ma invece di sparire, Logan scelse di affrontare l’errore a testa alta – o almeno, così sembrava.

Negli anni successivi, intraprese un lento ma costante percorso di rinnovamento. Iniziò a pubblicare contenuti più maturi, a chiedere scusa in più occasioni e a collaborare con psicologi ed esperti per sensibilizzare sul tema del suicidio. Parallelamente, si reinventò come imprenditore: co-fondò “Prime”, un brand di energy drink che ha riscosso enorme successo tra i giovani, diventando virale su TikTok e venduto nei più grandi supermercati del mondo.

Come se non bastasse, Logan si è fatto strada anche nel mondo del wrestling professionistico (WWE), sorprendendo tutti con prestazioni atletiche e carisma da performer navigato. Il ragazzo che una volta veniva considerato uno dei peggiori esempi di YouTuber è oggi un marchio vivente. Questo non significa che abbia cancellato il passato – le cicatrici rimangono – ma dimostra che la rete, pur brutale, può anche dare spazio alla crescita autentica.

La storia di Logan Paul è il simbolo perfetto di quanto sia sottile la linea tra successo e rovina nell’era digitale. La caduta può essere rapida e impietosa, ma con consapevolezza, impegno e comunicazione, il ritorno è possibile. Un viaggio da “villain” a “fenomeno” che continua a far discutere.

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Redazione Italia

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