Calabria
Reggio Calabria | Operazione smart delivery: 11 arresti – VIDEO

Durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza Covid, nella Piana di Gioia Tauro è emerso che la droga veniva consegnata direttamente a domicilio. Questa modalità di consegna ha portato all’intitolazione dell’operazione condotta oggi dai carabinieri, chiamata “Smart Delivery”. In questa operazione, undici persone sono state arrestate in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari su richiesta del procuratore di Palmi, Emanuele Crescenti. Complessivamente, sono stati indagati 23 soggetti, accusati di varie violazioni legate alla produzione, al traffico e alla detenzione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Di questi, nove sono stati incarcerati: Domenico Laganà (28 anni, residente a Gioia Tauro), Antonio Paladino (41 anni, di Rosarno), Francesco Cosoleto (45 anni, di Gioia Tauro), Rosario Caminiti (42 anni, di Rosarno), Michele Pronestì (48 anni, di Polistena), Mario Martorano (26 anni, di Rosarno), Fortunato Martorano (24 anni, di Rosarno), Domenico Scarmato (55 anni, di Rosarno) e Andrea Facciolo (22 anni, di Rosarno). Altri due soggetti, Alessandro Laversa (42 anni, residente a Rizziconi) e Antonio Larosa (45 anni, di Taurianova), sono stati posti agli arresti domiciliari.
L’inchiesta “Smart Delivery” della Procura di Palmi, che ha condotto all’arresto di 11 presunti spacciatori, ha avuto origine da alcune informazioni raccolte da una pattuglia dei Carabinieri durante un intervento per una lite in famiglia. In quell’occasione, i militari della Sezione Radiomobile della Compagnia di Gioia Tauro hanno scoperto che la lite era causata da un debito legato al traffico di sostanze stupefacenti. Questo fatto ha scatenato ulteriori indagini dei Carabinieri, che hanno permesso di individuare numerosi casi di detenzione e cessione di stupefacenti a fini di spaccio, evidenziando la presenza di almeno due “piazze di spaccio” sia a Rosarno che nel comune di Gioia Tauro, oltre alla scoperta di alcuni “posti sicuri” a Rizziconi. In tutti questi casi è emerso un notevole volume d’affari e una clientela significativa, gestiti da individui presumibilmente affiliati all’ambiente della criminalità organizzata locale.

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