Jihadismo: chiesti 5 anni per il ‘Maestro’ della cellula Gabar legata all’attacco Charlie Hebdo

La Procura di Genova ha chiesto una condanna a cinque anni di reclusione per Raan Nadeem, noto come “Peer” o il “maestro”, ritenuto uno dei vertici della cellula jihadista pakistana Gabar, smantellata dalla Digos nel 2022.

Il pubblico ministero della DDA, Monica Abbatecola, accusa Nadeem di associazione con finalità di terrorismo. L’uomo, difeso dall’avvocato Marco De Benedictis, ha scelto il rito abbreviato per ottenere uno sconto di pena, rigettando le accuse: “Non c’è nessuna cellula terroristica e io non ne faccio parte”, ha dichiarato in aula.

Secondo le indagini, Nadeem, pur essendo detenuto in un carcere francese, avrebbe mantenuto i contatti con gli altri membri del gruppo, condividendone “strategie e programmi”.

Il gruppo Gabar è emerso per i suoi legami con Zaheer Hassan Mahmoud, il 27enne che nel settembre 2020 attaccò con una mannaia l’ex sede del giornale satirico Charlie Hebdo a Parigi, ferendo due persone. A riprova della pericolosità e dei piani del gruppo, due mesi prima dell’attentato, alcuni degli arrestati si erano fotografati sotto la Torre Eiffel con l’attentatore postando: “abbiate un po’ di pazienza…ci vediamo sui campi di battaglia”.

Intercettato dal carcere, Nadeem aveva espresso propositi espliciti a uno degli altri imputati principali, Yaseen Tahir: “Appena esco mi farò sentire a Parigi. Sono un uomo coraggioso nei momenti difficili… vedrai cosa facciamo là fuori”.

Altri otto membri della cellula Gabar sono già stati condannati in procedimenti separati, con pene che vanno dai 2 anni ai 7 anni, questi ultimi inflitti con rito ordinario a Yaseen Tahir e Alì Moshin. La sentenza per Raan Nadeem è attesa per il 19 gennaio.