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Alassio (SV) | Alberto Gilardino firma la piastrella del Muretto, un ritorno alle origini

alberto gilardino

A partire dalla piastrella che raffigura la maglia azzurra della Nazionale calcistica di Enzo Bearzot, con le firme dei Campioni del Mondo del 1982 giunti ad Alassio in ritiro prima dell’appuntamento della vita in Spagna, sono davvero tante e di immenso valore le firme dei campioni dello sport che hanno lasciato il segno del loro passaggio ad Alassio sul Muretto, il suo monumento più celebre, nato nel 1953 dal genio dell’artista Mario Berrino insieme ad Ernest Hemingway.

Da domani il Muretto di Alassio si impreziosirà anche della presenza di Alberto Gilardino, campione del mondo a Berlino 2006 e oggi allenatore del Genoa – nato quasi come un segno del destino il 5 luglio del 1982, appena sei giorni prima della storica vittoria dell’Italia di Enzo Bearzot ai Mondiali di Spagna – la cui firma comparirà sulla piastrella a lui dedicata accanto a quelle degli allenatori del Grifone Serse Cosmi, Gian Piero Gasperini e Davide Ballardini. E anche a quella del tifoso del Genoa forse più noto: l’indimenticato Fabrizio De André.

Gli appassionati di sport e i tifosi rossoblu che domani avranno il piacere di partecipare insieme ad Alberto Gilardino al momento celebrativo che si terrà alle ore 16 davanti al Muretto potranno cogliere l’occasione per ammirare anche molte altre firme di campioni dello sport, come i grandissimi Fausto Coppi, Alberto Tomba e Sara Simeoni, per citarne solo alcuni.

Alberto Gilardino – insieme alla delegazione del Genoa domani ad Alassio con lui – sarà accolto alle ore 15 per un incontro pubblico nella Sala Consiliare del Palazzo Comunale di Alassio, al quale parteciperanno il Sindaco di Alassio Marco Melgrati, il Vice Sindaco Angelo Galtieri, il Presidente del Consiglio Comunale con incarico allo Sport Roberta Zucchinetti e vari membri dell’Amministrazione Comunale. Insieme a loro interverranno la signora Angela Berrino, che con il suo impegno rinnova e arricchisce nel tempo la tradizione del Muretto inventato da suo padre Mario, e il tifoso genoano Beppe Vena, che ha contribuito alla realizzazione di questa iniziativa.

A seguire, l’appuntamento è alle ore 16, davanti al Muretto, per la firma della piastrella.

E’ un grande piacere ed un onore – dichiara il Sindaco di Alassio Marco Melgrati – accogliere ad Alassio Alberto Gilardino, che con la propria illustre firma contribuirà a perpetuare la grande tradizione del Muretto di Alassio. Il Genoa è la seconda squadra del mio cuore e dunque non posso che essere felice, anche a livello personale, per questo momento davvero importante“.

Il Presidente del Consiglio Comunale di Alassio con incarico allo Sport, Roberta Zucchinetti – già campionessa mondiale di vela la cui firma è anch’essa apposta su una piastrella del Muretto – sottolinea: “Appena pochi mesi fa i componenti della Nazionale Azzurra di Mountain Bike, in ritiro ad Alassio in vista del grande appuntamento con le Olimpiadi di Parigi 2024, hanno lasciato il segno del loro passaggio nella nostra città, votata per antonomasia allo sport, imprimendo le proprie firme su una piastrella del Muretto. Oggi la nostra gioia si ripete con lo stesso gesto da parte di un importante personaggio come Alberto Gilardino. Il mio augurio è che tanti giovani atleti e appassionati che si trovano ad ammirare il nostro celebre Muretto possano trovare nei grandi nomi che hanno fatto la storia dello sport i modelli a cui riferirsi nel proprio percorso”.

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Sport | Stasera il Big Match valido per un posto in Europa: Roma – Juventus.

Roma e Juventus si sfidano per il big match della 35ª giornata di Serie A: si gioca allo stadio Olimpico con fischio d’inizio alle ore 20:45

La sconfitta subita in casa nell’Europa League contro il Bayer Leverkusen avrà un peso significativo sul finale di questa stagione per la Roma. Nonostante un buon approccio alla partita contro i campioni tedeschi, i giallorossi sono stati puniti da un errore di Karsdorp nel primo tempo e da un gol eccezionale di Andrich da fuori area.

Ora, la speranza di raggiungere la finale di Dublino sembra sempre più remota, specialmente considerando l’imbattibilità dell’avversario che dura da ben 47 partite consecutive. Quale strategia adottare, dunque? L’obiettivo sarà quello di riscattarsi all’Olimpico, che sarà di nuovo gremito, per ottenere una vittoria fondamentale in ottica Champions League. Contro la Juventus, De Rossi è consapevole che saranno necessari tre punti.

Per quanto riguarda la Juventus di Allegri, la situazione è molto diversa, con un punteggio in classifica più confortante. I bianconeri non sono sotto pressione e hanno bisogno di 6 punti per garantirsi matematicamente un posto nella prossima Champions League (un punteggio che potrebbe anche diminuire a seconda dei risultati delle altre squadre).

È evidente che Allegri e la sua squadra sono già concentrati sulla finale di Coppa Italia, prevista per il 15 maggio contro l’Atalanta di Gasperini. Tuttavia, è importante non sottovalutare queste partite di avvicinamento: ottenere risultati positivi può influire positivamente sulla mente e aumentare la fiducia nei propri mezzi. Questo è qualcosa che i bianconeri sanno bene.

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Sport | Sinner salterà gli Internazionali BNL di Roma

È una notizia deludente per i fan italiani del tennis: Jannik Sinner, attualmente al numero 2 del mondo, non potrà partecipare agli Internazionali d’Italia di tennis. Il giovane altoatesino deve osservare un periodo di riposo a causa di problemi all’anca.

Sinner si era ritirato dal torneo di Madrid per preservarsi in vista degli appuntamenti futuri, soprattutto Roland Garros e le Olimpiadi, ma sperava di poter gareggiare nel torneo di casa. Tuttavia, dopo consultazioni con medici e specialisti, ha dovuto annunciare la sua assenza tramite un post su Twitter. È evidente la sua delusione nel non poter partecipare a uno dei suoi tornei preferiti, soprattutto davanti al pubblico italiano che tanto lo sostiene.

Nonostante ciò, Sinner ha confermato che sarà presente al torneo, anche se solamente come ospite. Ha ringraziato i suoi sostenitori per i messaggi di supporto e ha promesso di lavorare duramente con il suo team e i medici per essere pronto per Roland Garros. La sua determinazione e il suo spirito positivo sono evidenti nonostante l’inaspettato contrattempo.

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4 maggio 1949: 75 anni fa la tragedia di Superga. Il racconto sul Grande Torino “Gli Invincibili”

Firenze, 4 maggio 2024 – “Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta”. Con queste parole, Indro Montanelli ha ricordato la tragedia di Superga in occasione dell’anniversario dell’incidente aereo in cui persero la vita il capitano Mazzola e i suoi compagni 75 anni fa.

Per ogni appassionato di sport e per gli amanti del calcio, la leggenda del Grande Torino e di Superga rappresentano un simbolo, un luogo intriso di dolore e al contempo di un sogno affascinante che ha segnato la storia del dopoguerra italiano. Conosciuto come il ‘Grande Torino’, il team granata ha ispirato l’intera nazione italiana, uscita ferita dalla Seconda Guerra Mondiale, con le sue imprese calcistiche destinate all’immortalità. Dopo un’amichevole disputata a Lisbona contro il Benfica, dove hanno assistito all’addio al calcio del capitano del Portogallo, Francisco Ferreira, il tragico 4 maggio del 1949 l’aereo che trasportava il Grande Torino si è schiantato sulla collina di Superga in una giornata tempestosa.

L’incidente ha causato la perdita di 31 vite (27 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio), e l’Italia ha pianto lo squadrone granata, i cui giocatori costituivano la colonna portante della Nazionale azzurra. Il Grande Torino ha vinto uno scudetto (e la Coppa Italia) nel 1942-43 e ha conquistato il tricolore per quattro volte consecutive nel periodo post-bellico. La sua fama ha superato i confini nazionali, con i club stranieri che facevano a gara per invitare i granata a esibirsi all’estero. I giocatori del Grande Torino sono stati chiamati ‘Invincibili’ e hanno rappresentato una fonte di rinascita per tutta l’Italia dopo la guerra.

Il 4 maggio è stato proclamato “giornata mondiale del giuoco del calcio” dalla Fifa, con l’intento di ispirare le nuove generazioni a un modello di vita e di sport senza eguali, dove l’unità di gruppo può portare a risultati straordinari. Il Grande Torino ha stabilito numerosi record, alcuni dei quali ancora imbattuti: tra questi, l’11 maggio del 1947, quando 10 giocatori granata sono stati schierati in maglia azzurra nella vittoria contro l’Ungheria. Inoltre, il 10-0 inflitto all’Alessandria e il maggior numero di gol segnati in campionato (125 in 40 partite) sono stati segni tangibili del dominio del Grande Torino nell’era post-bellica.

Nonostante la tragedia di Superga, che ha colpito quattro giornate prima della fine del campionato, il Grande Torino è stato proclamato vincitore a tavolino, mantenendo un vantaggio considerevole sull’Inter, seconda in classifica. Il club granata è stato costretto a schierare giovani talenti nelle restanti partite, una scelta sportivamente rispettata anche dagli avversari.

Il legame tra Firenze e il Grande Torino era forte: tra gli ‘Invincibili’ che persero la vita in quella tragedia c’era Romeo Menti, legato alla città toscana per il suo passato nella Fiorentina. Il suo distintivo viola, ritrovato sulla giacca, testimonia il legame indissolubile tra il calciatore e Firenze. Oggi, questo prezioso cimelio è conservato al Museo del calcio di Coverciano.

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