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Cronaca

Villarosa (EN) | Morto a 68 anni Primo David, ideatore del “Treno Museo”

È morto Primo David, storico capostazione di Villarosa, inventore nel 1995 del treno museo, ricavato all’interno di alcuni vecchi vagoni ferroviari. Aveva 68 anni. La sua idea portò nella cittadina in provincia di Enna numerosi turisti e scolaresche e suscitò la curiosità di televisioni di tutto il mondo.

Primo David, inoltre, fu testimone della strage nella stazione di Bologna nel 1980. Ad annunciare il decesso è stato lo stesso Treno museo di Villarosa: «È con grande tristezza che annunciamo la scomparsa del fondatore del Treno museo. Un padre, un amico, un uomo buono, un vero pioniere nel settore della cultura e della storia ferroviaria: Primo David. Ci uniamo per commemorare la sua grande vita e il suo straordinario contributo alla storia di noi tutti. Vi invitiamo a unirvi a noi domani per rendere omaggio a questa figura straordinaria e celebrare il suo lascito duraturo. Ci vedremo domani presso il Treno museo alle ore 14.

I funerali si svolgeranno alle ore 16 a Villarosa presso la chiesa della concezione. La sua memoria vivrà nei cuori di coloro che ha toccato con la sua passione e dedizione. Rendiamo omaggio all’uomo e al ferroviere con le sue stesse parole : ‘Il mondo è di chi ha idee’. E tu con le tue idee il mondo lo hai avuto. Che la terra ti sia lieve».

L’ex capostazione decise di utilizzare per il treno museo i vagoni che viaggiavano in composizione ad un treno che veniva usato dai nazisti per deportare gli ebrei da Roma a Trieste, presso la Risiera di San Saba. In pratica aveva deciso di valorizzare il trasporto su rotaia e la comunità di Villarosa con il suo comprensorio, le origini e tutte le altre peculiarità
di cui è ricca e creare un luogo della memoria che è stato anche riconosciuta dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali di Enna che ha effettuato tutta la catalogazione del materiale museale. Diffusa la notizia del decesso, in tanti hanno voluto rendere omaggio a Primo David, pubblicando sui social tanti messaggi.

Calabria

Catanzaro | Danno erariale di 1.5 milioni€ : citati due dirigenti e tre professionisti

La Procura Regionale della Corte dei Conti presso la Sezione Giurisdizionale per la Calabria ha emesso un atto di citazione in giudizio nei confronti di due dirigenti pubblici e tre professionisti. Sono ritenuti responsabili di un danno erariale stimato in circa 1,5 milioni di euro per il loro coinvolgimento nell’esecuzione di un appalto per la realizzazione di impianti solari termici presso 24 presidi ospedalieri nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Cosenza, Crotone e Vibo Valentia.

Le indagini, condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro, hanno rivelato che gli impianti, costruiti nel 2012, non sono mai entrati in funzione, versando in stato di abbandono e incuria. Si è riscontrato un mancato corretto dimensionamento degli impianti e la mancanza di coordinamento con gli impianti idraulici preesistenti. In molti casi i lavori sono stati realizzati senza le necessarie autorizzazioni comunali o in violazione dei vincoli paesaggistici-ambientali.

I convenuti in giudizio sono stati contestati per condotte gravemente colpose sia nella fase progettuale sia nei successivi controlli tecnici. La realizzazione degli impianti è stata coordinata dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, in collaborazione con un consorzio appositamente costituito.

Il danno erariale contestato corrisponde al contributo erogato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio per la realizzazione degli impianti.

Gli atti di citazione in giudizio sono stati emessi dopo la notifica agli interessati degli inviti a presentare deduzioni difensive. Questa azione della Procura contabile, supportata dalla Guardia di Finanza, rientra nell’ambito di un’attività più ampia di controllo sugli appalti pubblici, mirata a garantire la qualità dei servizi pubblici offerti alla comunità.

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Cronaca

Catania | Traffico in tilt in circonvallazione: Minicar tamponata finisce contro un semaforo

Questa mattina, intorno alle 8, si è verificato un incidente stradale in viale Odorico da Pordenone, all’altezza della clinica Gibiino, in direzione Ognina. Nell’incidente, un’auto ha tamponato una minicar, che a seguito dell’impatto è stata proiettata nella corsia opposta e ha colpito anche il semaforo. Il conducente della minicar ha riportato ferite lievi ed è stato soccorso dal personale del 118. A causa dell’accaduto, si è verificato un notevole intasamento del traffico, con la circolazione bloccata per diverso tempo. Le dinamiche dell’incidente e le eventuali responsabilità sono ancora oggetto di accertamento. Sul luogo dell’evento sono intervenuti gli agenti della polizia municipale per effettuare i rilievi necessari e per gestire la viabilità.

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Calabria

Cessaniti (VV) | Minacciata con una motosega, si salva grazie all’intervento dei Carabinieri

I Carabinieri delle Stazioni di Filandari e Cessaniti hanno impedito una potenziale tragedia, grazie alla pronta chiamata alla centrale operativa del 112 di una donna che, in uno stato di panico, ha segnalato il tentativo del suo convivente di ucciderla con una motosega all’interno di un’abitazione a Cessaniti.

La chiamata di soccorso, ricevuta in tarda serata, ha immediatamente attivato l’intervento delle pattuglie dei Carabinieri. Arrivati sul posto rapidamente, i militari hanno superato una recinzione alta 3 metri dopo aver visto la donna in grave pericolo sul balcone di casa. Il suo convivente, in un atto di estrema violenza, la minacciava con una motosega puntata sul petto e cercava di metterla in moto.

L’intervento dei Carabinieri è stato decisivo: con un’azione rapida, i militari hanno prima sfondato la porta dell’appartamento e poi quella della camera che dava accesso al balcone, riuscendo a fermare l’aggressore prima che potesse completare il suo gesto.

Un’azione che è durata meno di sessanta secondi, eseguita nel rispetto dei procedimenti d’azione, durante la quale i Carabinieri sono riusciti a immobilizzare l’uomo e mettere in sicurezza la donna. Pur essendo equipaggiati con giubbotti antiproiettile, spray al peperoncino e strumenti per il mantenimento dell’ordine pubblico, i Carabinieri sono riusciti a fermare l’aggressore senza l’uso di coercizione fisica, garantendo l’integrità fisica di tutti i presenti. Nessuno ha riportato lesioni.

Le indagini, coordinate dal Procuratore Camillo Falvo e dal sostituto co-titolare del procedimento, hanno portato all’accoglimento delle risultanze investigative e alla convalida della richiesta di arresto domiciliare con braccialetto elettronico per l’indagato, accusato di tentato omicidio aggravato e violenza e minacce a pubblico ufficiale.

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