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Calabria

Operazione Svevia | Narcotraffico tra Lamezia Terme e Roma, inizia il processo.

Il processo derivante dall’operazione Svevia entra nella fase cruciale con l’apertura del dibattimento per coloro che hanno scelto il rito ordinario. Per gli imputati che hanno optato per il rito abbreviato, la Dda di Catanzaro ha recentemente presentato le richieste di pena. Con l’udienza odierna nel troncone ordinario, il procedimento procede verso la parte centrale, con l’accettazione delle prove da parte del collegio giudicante e l’incarico al perito per la trascrizione delle intercettazioni.

L’operazione Svevia è stata avviata circa un anno fa, quando la Guardia di Finanza ha eseguito decine di misure cautelari, su disposizione della Dda di Catanzaro, nei confronti di un presunto gruppo criminale coinvolto nel narcotraffico nei territori di Lamezia, Reggio, Catanzaro e Roma. A dicembre si è conclusa l’udienza preliminare, che ha portato alcuni imputati a scegliere il rito ordinario e altri il rito abbreviato.

Secondo l’accusa, l’organizzazione svelata era coinvolta nel traffico e nello spaccio di droga nel quartiere Capizzaglie di Lamezia Terme, guidata da un membro della famiglia ‘ndrangheta dei Giampà e con canali di approvvigionamento sia nel Reggino, a San Luca e Rosarno, sia a Roma grazie alla collaborazione con i Casamonica. Il gruppo disponeva anche di armi comuni e da guerra, incluso un bazooka con due proiettili.

All’epoca, quarantasei persone furono arrestate – 40 in carcere e 6 ai domiciliari – in base a un’ordinanza del gip che prevedeva anche tre obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria. I reati contestati, in vari ambiti, includono associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, detenzione e commercio di sostanze stupefacenti, reati legati alle armi, anche da guerra, e tentata estorsione. Il provvedimento ha coinvolto anche alcuni membri della comunità rom che risiedono nella contrada Scordovillo. Tra gli avvocati della difesa figurano Spinelli, Cerra, Mercuri, Villella e Larussa. La prossima udienza è prevista per il 19 marzo.

Calabria

Maida (CZ) | Arrestato 22enne per droga e detenzione di arma in casa

Arrestato per droga, spaccio e detenzione di arma clandestina. I carabinieri della Stazione di Maida, coadiuvati dal Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, hanno colto in flagranza un 22enne incensurato residente nella frazione Vena di Maida durante un servizio di controllo.

I militari hanno notato un continuo e anomalo via vai di giovani a tutte le ore del giorno dall’abitazione del giovane, suscitando sospetti. A seguito di accurati controlli personali e domiciliari, il 22enne è stato trovato in possesso di 1.125 grammi di marijuana, parte dei quali suddivisi in dosi, quasi un grammo di hashish, tre spinelli, vario materiale da confezionamento e due bilancini di precisione perfettamente funzionanti.

Inoltre, è stata rinvenuta una pistola calibro 7,65 marca “Walther” con matricola abrasa e sette munizioni. Dopo gli adempimenti di rito, il giovane è stato trasferito nel carcere di Catanzaro Siano.

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Attualità

Roccella Jonica (RC) | Sbarcati 170 migranti nelle ultime 24 ore

Ieri sera sono arrivati nel porto di Roccella Jonica altri 48 migranti di nazionalità iraniana,
irachena ed egiziana, soccorsi dalla Guardia Costiera al largo della costa della Locride. Tra
loro ci sono anche cinque minorenni e tre donne.

Nel pomeriggio, un altro gruppo di migranti di nazionalità pakistana – composto da 85 uomini e due donne – è sbarcato. Questo gruppo era a bordo di una barca a vela a circa 85 miglia a sud-est della cittadina ionica.

La notte precedente, altri 35 migranti di nazionalità bengalese erano stati fatti sbarcare nel porto della Locride, dopo essere stati individuati e soccorsi dalla Guardia Costiera a circa venti miglia a sud di Capo Spartivento. Entrambi i gruppi sono stati temporaneamente ospitati
nella tensostruttura allestita nell’area portuale in attesa dei controlli sanitari e amministrativi.

Nelle ultime 24 ore, a Roccella Jonica sono sbarcati complessivamente 170 migranti.

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Calabria

San Gregorio d’Ippona (VV) | Sequestrato fucile a canne mozze sotterrato in un terreno

Era sospettato di possedere armi su un terreno a lui riconducibile. Pertanto, la Squadra
Mobile di Vibo Valentia ha effettuato una perquisizione personale e locale dell’uomo e
del suo podere. Gli investigatori, con il supporto dell’Unità Cinofila dell’U.P.G. e S.P.
della Questura, si sono recati al casolare di San Gregorio d’Ippona, utilizzato per
l’allevamento domestico di animali e il ricovero di attrezzi da lavoro.

Dopo aver perquisito tutti i locali del sito, gli agenti hanno iniziato a controllare
il terreno, che in alcuni punti presentava segni di discontinuità. Hanno quindi proceduto
con escavazioni sia manualmente che con l’ausilio dei Vigili del Fuoco del Comando
Provinciale di Vibo Valentia.

A circa un metro di profondità è stato rinvenuto un involucro metallico simile a una canna
fumaria, abilmente sigillato, al cui interno era nascosto un fucile a canne mozze e varie
cartucce dello stesso calibro. L’alterazione dell’arma attraverso l’accorciamento delle canne
è una pratica comunemente utilizzata per rendere l’arma più facile da nascondere o da maneggiare.

Sulla base delle evidenze raccolte durante l’attività di polizia giudiziaria, condotta sotto
il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, l’uomo è stato arrestato in
flagranza di reato. Dopo la convalida dell’arresto, è stato sottoposto alla misura cautelare
dell’obbligo di dimora con permanenza domiciliare dalle 21.00 alle 6.00, e all’obbligo di
presentazione quotidiana all’Ufficio di Polizia Giudiziaria competente per territorio.

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