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Calabria

Lorica (CS) | Arrestato l’uomo che ha investito 3 motociclisti e ucciso uno di loro: era positivo all’alcol test

Domenica drammatica nella Sila Cosentina a seguito di un incidente che ha coinvolto una Fiat Punto e tre motociclette, accaduto lungo la strada statale 108 bis “Silana di Cariati” che porta a Lorica.

A perdere la vita è stato Frank Melina, un 37enne originario di Settingiano, mentre altri due motociclisti, anche loro provenienti dal comune di Catanzaro, versano in condizioni gravi e politraumatizzate a causa dell’impatto (sono stati trasportati d’urgenza in ospedale, uno al Pugliese e l’altro all’Annunziata).

Il conducente della Fiat Punto è risultato positivo all’alcol test. Dopo aver ricevuto i risultati, i carabinieri della Compagnia di Cosenza hanno arrestato l’uomo, un 41enne, con l’accusa di omicidio stradale e lo hanno posto agli arresti domiciliari.

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Cosenza | Maxi Blitz: “Per lo spaccio impiegati anche i minorenni. Rapporti con i clan reggini”

Un’organizzazione di ‘ndrangheta capillare, pervasiva e oppressiva, che deteneva il monopolio dello spaccio di droga a Cosenza: è questo il quadro svelato dall’operazione “Recovery”. Con questa operazione, i carabinieri, la Polizia e la Guardia di finanza, coordinati dalla Dda di Catanzaro, hanno smantellato una confederazione criminale che dominava la città da anni. Sono state eseguite 142 misure cautelari dalle forze dell’ordine, lavorando in sinergia nell’ambito di un’operazione che rappresenta un seguito del maxi-blitz “Reset” di qualche anno fa, che aveva colpito principalmente la componente di etnia rom della confederazione cosentina. Questa volta, a essere decapitati sono stati i vertici del gruppo dei cosiddetti “italiani”.

Durante una conferenza stampa tenuta presso la sede della Dda a Catanzaro, il procuratore facente funzioni Vincenzo Capomolla ha spiegato: “Tra i reati su cui abbiamo fatto luce ci sono anche le condotte estorsive che continuavano a asfissiare commercianti e imprenditori di Cosenza”. Capomolla ha inoltre sottolineato che l’asset principale della confederazione era il traffico di droga di qualsiasi tipo, con la consorteria di Cosenza che si riforniva da clan del Reggino, sia sul versante tirrenico che jonico. “L’organizzazione aveva il monopolio nel sistema controllato dagli appartenenti alla ‘ndrangheta, creando un vero e proprio ‘mercato totalizzante’, con sanzioni per chi smerciava ‘sotto banco’ e una clientela variegata”. Sono stati sfruttati anche dei minori per lo spaccio, un aspetto particolarmente inquietante secondo Capomolla.

Il questore di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, ha parlato di una “situazione di pressione dell’organizzazione su tutto il territorio”, esprimendo soddisfazione per il risultato ottenuto grazie alla grande sinergia tra le forze dell’ordine. Ha sottolineato l’importanza di continuare a dare fiducia ai cittadini che vedono la risposta dello Stato.

Il comandante provinciale dei Carabinieri di Cosenza, Agatino Saverio Spoto, ha parlato di “costante attenzione investigativa”, spiegando che la collaborazione tra le forze di polizia è essenziale per mantenere alta l’attenzione su Cosenza e scardinare i gruppi criminali confederati, che versavano tutti i proventi del narcotraffico in un unico fondo per reinvestirli.

Giuseppe Dell’Anna, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, ha dichiarato che “questa operazione dimostra che Cosenza non è esente da criminalità organizzata”. Ha evidenziato che, sebbene la pressione criminale sia più defilata, è comunque presente e contrastata grazie alla sinergia coordinata dalla Procura.

Giovanni Piscopo, del Nucleo investigativo dei carabinieri di Cosenza, ha parlato di “due livelli tecnici di indagine”, uno tecnico e l’altro tradizionale, che hanno fornito un importante riscontro grazie anche alle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia. Gabriele Presti, capo della Squadra mobile di Cosenza, ha ricordato come l’organizzazione garantisse il rispetto rigoroso delle sue regole, con i vertici che verificavano attentamente il funzionamento del sistema nonostante le misure cautelari a cui erano sottoposti, aiutandosi reciprocamente in caso di difficoltà, creando una vera e propria ragnatela.

Infine, Marco Garofalo, dirigente dello Sco, ha ricordato le altre operazioni contro la ‘ndrangheta di Cosenza, sottolineando che l’operazione di oggi rappresenta il culmine di un impegno costante nella lotta alla criminalità organizzata.

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Cosenza | Maxi blitz: indagato anche un finanziere

Tra le persone coinvolte nel maxiblitz interforze eseguito questa mattina nella provincia di Cosenza, che ha portato all’indagine di 142 persone per narcotraffico e associazione mafiosa, c’è anche il finanziere Enrico Dattis, il quale è stato sospeso dal servizio pubblico.

Il finanziere è indagato per rivelazione di segreti d’ufficio e associazione mafiosa. Nell’indagine figurano anche diversi esponenti della storica cosca Lanzino-Patitucci e del clan degli Zingari, attivi sia nella zona ionica che in quella tirrenica del cosentino.

Sono finiti sotto la lente della Dda di Catanzaro anche Michele Di Puppo e Adolfo D’Ambrosio, considerati dagli inquirenti esponenti di rilievo dei clan cosentini. Le dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia sono state determinanti per l’inchiesta.

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Soverato (CZ) | Incidente in centro, automobilista scappa ma viene subito fermato

Un grave incidente è avvenuto poco fa nel centro di Soverato, dove un’automobile ha investito un motociclista.

Dopo l’impatto, l’automobilista ha tentato di fuggire dal luogo dell’incidente. Tuttavia, la fuga è stata di breve durata, poiché il responsabile è stato prontamente individuato e arrestato dalle forze dell’ordine.

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