Cronaca
Condanna per il deputato Pozzolo per porto abusivo di arma
Un anno e tre mesi di reclusione con sospensione condizionale della pena è la sentenza emessa oggi nei confronti del deputato Emanuele Pozzolo per il porto abusivo di arma da collezione. La condanna riguarda la vicenda dello sparo avvenuto durante la festa di Capodanno 2024 alla Pro Loco di Rosazza, in provincia di Biella, mentre Pozzolo è stato assolto dall’accusa di possesso di munizioni di guerra. L’onorevole, attualmente nel gruppo misto dopo l’espulsione a maggio da Fratelli d’Italia, ha commentato brevemente la decisione della Corte, dichiarando che “si è sgretolata un’altra parte delle accuse montate anche dai media”. La sentenza chiude un processo seguito con attenzione, che lo scorso anno aveva visto Pozzolo sedere sul banco degli imputati.
I fatti risalgono al Capodanno del 2024, quando durante la festa alla Pro Loco di Rosazza un colpo partito accidentalmente da un mini-revolver di proprietà del deputato ferì alla gamba Luca Campana, genero del caposcorta del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, presente all’evento con gli agenti della sua scorta. Pozzolo si è sempre dichiarato innocente e il processo si è concentrato esclusivamente su aspetti tecnici relativi all’arma e ai proiettili, poiché l’accusa di lesioni era decaduta dopo il risarcimento versato a Campana e il conseguente ritiro della querela.
Durante la requisitoria, la pm Paola Francesca Ranieri aveva chiesto una condanna a un anno e sei mesi di reclusione, sottolineando la gravità del porto abusivo del mini-revolver e della tipologia dei proiettili utilizzati. Questi sono stati gli unici due reati per cui Pozzolo è stato rinviato a giudizio dal gup nell’ottobre 2024, dopo il pagamento di un’oblazione per altri due reati minori e il ritiro della querela per lesioni. La pm ha inoltre evidenziato come la difesa, nel corso del procedimento, abbia più volte cercato di minare la credibilità dei testimoni e di strumentalizzare il processo, generando confusione e mettendo in discussione l’operato della procura.
La sentenza di oggi rappresenta dunque la chiusura di un capitolo giudiziario delicato per Pozzolo, che ha mantenuto una linea difensiva basata sull’innocenza e sulla correttezza dei propri comportamenti. L’attenzione mediatica e politica attorno al caso ha evidenziato l’impatto di episodi legati al possesso illecito di armi da collezione e alla gestione della sicurezza durante eventi pubblici, mentre la politica locale e nazionale ha seguito con interesse l’evolversi del procedimento a Biella.
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