Cronaca
Aggressione al liceo Da Vinci di Genova, paura tra gli studenti durante l’occupazione
Notte di paura al liceo scientifico Leonardo Da Vinci di Genova, dove un gruppo di individui armati di spranghe ha fatto irruzione nell’edificio scolastico occupato pacificamente dagli studenti. I responsabili dell’aggressione, secondo le prime ricostruzioni, hanno urlato slogan fascisti come “Viva il duce” e hanno devastato alcune aule e spazi comuni del liceo, lasciando dietro di sé scritte sui muri e una svastica. Sul posto sono intervenute immediatamente le forze dell’ordine, con pattuglie della Polizia, della Digos e della Scientifica, che hanno avviato i rilievi e le indagini per identificare i responsabili dell’attacco.
Gli studenti del liceo Da Vinci si trovavano nell’edificio per un’occupazione pacifica approvata dall’assemblea d’istituto, organizzata con finalità culturali e di confronto tra i ragazzi. Fortunatamente nessuno degli studenti presenti è rimasto ferito, ma lo shock per quanto accaduto è stato forte. Vetri infranti, aule devastate e simboli inneggianti al fascismo hanno trasformato una notte di partecipazione scolastica in un episodio di violenza che ha scosso la città di Genova.
Le indagini proseguono per ricostruire la dinamica dei fatti e individuare gli autori dell’irruzione, che secondo le prime testimonianze sarebbero stati un manipolo di persone incappucciate e armate di spranghe. L’ipotesi più accreditata è che si tratti di un gesto di matrice neofascista, vista la simbologia e gli slogan rinvenuti all’interno della scuola.
Sull’episodio è intervenuto anche Simone Leoncini, consigliere di Alleanza Verdi e Sinistra, che ha definito l’accaduto “un fatto di inaudita gravità” e ha lanciato un appello alla mobilitazione civile. “La scuola è un luogo sacro, fucina di cittadinanza e partecipazione – ha scritto sui social –. La Genova democratica e antifascista si stringa intorno al liceo Leonardo Da Vinci e a tutti gli studenti. Non possiamo lasciare impunita un’aggressione violenta contro chi vive la scuola come spazio libero di crescita e cultura.”
L’intera comunità scolastica del liceo Da Vinci e la città di Genova attendono ora risposte dalle autorità, mentre cresce l’indignazione per un gesto che riporta alla memoria pagine oscure della storia italiana.
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