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Economia

Petrolio sotto pressione dopo gli attacchi Usa all’Iran: attesi rialzi fino a 5 dollari al barile

Tutti gli occhi sono puntati sul prezzo del petrolio dopo i raid aerei condotti dagli Stati Uniti contro tre siti nucleari iraniani situati nei pressi di Natanz, Arak e Fordow. Le contrattazioni riprenderanno questa sera nei mercati asiatici e, secondo le previsioni degli analisti, i contratti sul greggio potrebbero aprire con un balzo compreso tra i 3 e i 5 dollari al barile.

L’analista geopolitico Jorge Leon, responsabile delle previsioni di Rystad ed ex funzionario dell’Opec, ha dichiarato a Reuters che è atteso un significativo aumento del prezzo del petrolio. Anche in assenza di una risposta immediata da parte dell’Iran, i mercati tenderebbero a includere un premio di rischio geopolitico più elevato nei prezzi.

Ole Hvalbye, analista di Seb, ha stimato che il Brent del Mare del Nord, che ha chiuso venerdì a 77 dollari al barile, potrebbe salire rapidamente di 3-5 dollari. Una previsione simile arriva anche da Ole Hansen di Saxo Bank, che ipotizza un incremento tra i 4 e i 5 dollari.

Dall’inizio dell’escalation tra Israele e Iran, avviata il 13 giugno, il Brent ha già registrato una crescita dell’11%, mentre il WTI americano ha segnato un aumento di circa il 10%. Gli operatori temono che un’eventuale risposta dell’Iran, come l’interruzione delle forniture petrolifere, possa innescare un’impennata ancora più marcata dei prezzi, con forti ripercussioni sui mercati energetici globali.

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