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Cronaca

Gattatico (RE) | Rubato incasso a Casa Cervi alla Festa della Liberazione

La Festa della Liberazione a Casa Cervi di Gattatico è stata rovinata da un furto, causando amarezza in una giornata dedicata alla partecipazione e alla democrazia.

La casa-museo, simbolo dell’antifascismo e della Resistenza, è stata colpita da questo atto vile. Durante l’evento, una dipendente è stata aggredita e rubato gran parte dell’incasso della giornata. I rapinatori, presumibilmente 3 o 4, hanno utilizzato lo spray al peperoncino per compiere il colpo.

Questo gesto ha cancellato in pochi istanti il lavoro di volontari e collaboratori, oltre all’entusiasmo del pubblico. Le indagini sono in corso, e l’Istituto Cervi è in contatto con le forze dell’ordine e i sindaci del territorio. La solidarietà è stata espressa dal presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dal presidente nazionale dell’ANPI, Gianfranco Pagliarulo, che ha definito il furto un fatto gravissimo.

Pagliarulo ha sottolineato l’importanza di preservare Casa Cervi come luogo di memoria e cultura antifascista, e ha auspicato un rapido risarcimento e punizione per i responsabili. Anche il deputato del Pd, Andrea De Maria, ha espresso solidarietà e ha chiesto che i colpevoli vengano individuati e perseguiti.

Cronaca

Roma | Accerchiato mentre aspettava la Metrodai borseggiatori: spinto a terra e rapinato

La serie di furti sulla linea A della metro, con particolare attenzione alla fermata Spagna, continua con un nuovo episodio: una banda composta da tre borseggiatori sudamericani ha attaccato un passeggero sulla banchina, gettandolo a terra e derubandolo.

Gli agenti della polizia ferroviaria, che si trovavano tra i passeggeri in abiti civili, hanno notato l’aggressione e hanno seguito il gruppo dalla stazione Termini fino alla fermata Spagna.

I tre borseggiatori, dopo un incontro nella stazione principale della Capitale, sono saliti sul primo treno della linea A. Una volta alla fermata Spagna, hanno individuato una vittima e, approfittando della folla, l’hanno circondata e derubata del portafogli contenente 190 euro, gettandola a terra. Gli agenti sono intervenuti prontamente bloccandoli, e ora sono accusati di furto pluriaggravato in concorso.

Non è una novità che la linea A della metro sia bersaglio preferito dei borseggiatori. Anche se vengono arrestati, i borseggiatori professionisti ritornano presto in libertà, pronti a colpire nuovamente, talvolta arrivando anche a utilizzare armi, come accaduto il 26 marzo scorso proprio alla stazione Spagna della metro A.

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Cronaca

Caso Denise Pipitone | La mamma: “Dopo 20 anni ritrovate due cimici funzionanti in casa”

Denise Pipitone torna protagonista di un nuovo mistero. Durante lavori di manutenzione, Piera Maggio, madre della bambina scomparsa nel 2004 a Mazara del Vallo, ha fatto una scoperta inquietante: due cimici, funzionanti e collegate alla rete elettrica, rinvenute nella propria abitazione. Maggio ha reso nota la scoperta tramite un post su Facebook, accompagnato da una foto delle microspie.

Le cimici, ritrovate dopo vent’anni, sollevano interrogativi su come siano state collocate e se qualcuno abbia violato la loro proprietà nel corso del tempo. Maggio ha dichiarato di aver sempre mantenuto trasparenza e di non avere nulla da nascondere, sottolineando che la scoperta è avvenuta casualmente durante lavori di manutenzione.

La madre di Denise Pipitone si chiede ora se, al termine di un’indagine, le apparecchiature utilizzate dagli investigatori dovrebbero essere recuperate, considerando che potrebbero appartenere allo Stato. In caso affermativo, sorge la domanda se debbano essere risarciti per l’utilizzo della loro rete elettrica per oltre due decenni.

La scoperta delle cimici aggiunge un nuovo elemento di mistero al caso di Denise Pipitone, sollevando interrogativi sul passato e sull’uso delle tecnologie di sorveglianza nelle indagini.

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Cronaca

Verona | Citrobacter: Neonati infettati in ospedale, l’allarme all’ospedale Borgo Trento di Verona

Allerta presso l’Ospedale Borgo Trento di Verona a causa della presenza di un batterio. Tre neonati prematuri sono stati identificati come positivi ai test di screening, portando la direzione medica dell’ospedale a sospendere temporaneamente i ricoveri nella terapia intensiva neonatale. C’è preoccupazione che si tratti di un nuovo caso di Citrobacter, un batterio che in passato ha causato problemi nella struttura. Nel periodo 2018-2020, circa 100 bambini sono stati infettati, causando la morte di 4 di loro e lesioni a altri 9. Questi precedenti hanno spinto alla decisione di interrompere i nuovi ricoveri finché non saranno ottenute risposte chiare.

Al momento, i tre neonati positivi non hanno sviluppato condizioni potenzialmente letali. Tutte le indagini necessarie sono state avviate per comprendere la situazione. I direttori medici, Giovanna Ghirlanda e Luca Brizzi, hanno emesso un avviso, dichiarando la temporanea sospensione dell’ammissione di donne in gravidanza a rischio di parto prematuro o gravemente prematuro. Nel 2020, il batterio è stato individuato nei rubinetti, causando la chiusura e la bonifica dell’intero reparto maternità.

Il professor Ercole Concia, ex direttore dell’Unità di malattie infettive dell’ospedale universitario integrato di Verona, ha espresso preoccupazione riguardo alla situazione, suggerendo che se il batterio risultasse essere Citrobacter, la fonte vera potrebbe non essere stata debellata. Questo potrebbe richiedere l’eliminazione del reparto per evitare rischi per i neonati. Le parole di Francesca Frezza, che ha perso sua figlia a causa del Citrobacter, riflettono la frustrazione di molti genitori colpiti. Frezza sottolinea la necessità di agire tempestivamente per proteggere le vite dei neonati e la lotta per la verità e la responsabilità dell’ospedale.

Il Citrobacter è un genere di batteri presenti nell’ambiente, inclusi acqua e alimenti, che possono causare infezioni, specialmente nei neonati prematuri e in individui vulnerabili. Le infezioni da Citrobacter sono spesso associate agli ambienti ospedalieri e possono essere trasmesse attraverso il contatto diretto con operatori sanitari o indiretto tramite oggetti contaminati. La resistenza agli antibiotici rende il Citrobacter una sfida aggiuntiva da affrontare.

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