Super mafia a tre teste: il nuovo sistema in Lombardia

Una “super mafia” a tre teste, formata da un’alleanza tra Cosa Nostra, ’ndrangheta e camorra, esiste e opera in Lombardia. La conferma arriva dalle dichiarazioni del nuovo pentito William Alfonso Cerbo, 43 anni, detto “Scarface”, che è stato il “collettore economico a Milano del clan Mazzei di Catania”. Cerbo ha collaborato con i pm della Dda di Milano, Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane, fornendo dettagli cruciali sull’organizzazione, descritta come il “sistema lombardo”, attivo tra Milano e Varese e con legami anche col mandamento di Castelvetrano di Matteo Messina Denaro.

Nel corso della maxi udienza a carico di 146 persone, davanti al gup Emanuele Mancini, il procuratore Marcello Viola e i pm hanno depositato verbali e riscontri, tra cui le dichiarazioni di Cerbo che raccontano affari illeciti, bancarotte e truffe. Il pentito ha spiegato di aver assistito personalmente alla nascita di questa coalizione criminale tra il gruppo di Cantarella e quello di Vestiti, con la partecipazione di altri affiliati tra cui Filippo Crea e alcuni soggetti di origine albanese e campana. L’alleanza, secondo Cerbo, sarebbe nata nel 2019 e ha coinvolto anche affari all’Ortomercato di Milano e rapporti con personaggi dello spettacolo come Lele Mora, che avrebbe chiesto dettagli su forniture di frutta e scontistiche.

Cerbo ha inoltre raccontato rapporti tra alcuni affiliati e Fabrizio Corona, sottolineando come quest’ultimo si sarebbe rivolto al gruppo per problemi legati a Milano o per il recupero di crediti, citando in un caso 70mila euro per una truffa subita da un amico. Nel memoriale, Cerbo descrive il suo ruolo nel mantenere attivo il sistema e spiega la decisione di collaborare con la giustizia per liberarsi da quello che definisce un “cancro” e garantire un futuro migliore ai propri figli.

Il quadro delineato dal collaboratore rafforza le evidenze emerse dall’inchiesta Hydra e offre uno spaccato inedito delle connessioni tra le tre principali organizzazioni mafiose italiane nella Lombardia. Le indagini proseguono e gli atti depositati saranno fondamentali per ricostruire l’ampiezza delle operazioni criminali e i legami tra mafia, economia e personaggi noti.