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Possibile revoca della cannabis light: dibattito acceso tra governo e produttori

 ‣ adn24 possibile revoca della cannabis light: dibattito acceso tra governo e produttori

La cannabis light potrebbe presto tornare ad essere illegale in Italia, scatenando un acceso dibattito sul suo status legale. L’emendamento proposto dal governo Meloni al disegno di legge sicurezza prevede infatti lo stop alla vendita e alla lavorazione della cosiddetta cannabis light, una mossa che ha suscitato preoccupazione tra le migliaia di imprese del settore.

Attualmente, il testo del disegno di legge sicurezza, approvato lo scorso novembre, è sotto esame delle commissioni affari costituzionali e giustizia della Camera. L’emendamento proposto dal governo prevede il divieto di importazione, cessione, lavorazione, distribuzione, commercio, trasporto, invio, spedizione e consegna delle infiorescenze della canapa (cannabis sativa L.), nonché di prodotti contenenti tali infiorescenze, compresi estratti, resine e oli.

Le aziende attive nel settore della cannabis light in Italia, stimabili a circa 800 quelle che coltivano la pianta e 1.500 specializzate nella sua trasformazione, hanno manifestato preoccupazione per le possibili conseguenze del divieto. Questi prodotti, caratterizzati da un basso contenuto di THC (tetraidrocannabinolo), non sono considerati psicotropi e rappresentano un mercato che genera circa 150 milioni di euro all’anno. Le imprese temono che il divieto possa favorire l’ingresso della criminalità organizzata nel settore.

L’emendamento, se approvato, equiparerebbe la cannabis light alla cannabis “normale”, rendendo illegale la sua vendita e lavorazione. Ciò comporterebbe la chiusura di negozi e attività commerciali legate al settore, mentre le tabaccherie non potrebbero più vendere questi prodotti.

Attualmente, la legge italiana del 2016 sulla coltivazione e la filiera agroindustriale della canapa consente la coltivazione della canapa ad uso industriale con un contenuto di THC inferiore allo 0,2%. Tuttavia, l’emendamento proposto dal governo Meloni mette in discussione questa normativa, aprendo la strada a potenziali contenziosi legali.

La comunità legale è divisa sull’interpretazione della legge esistente e sull’impatto dell’emendamento proposto. Alcuni esperti ritengono che l’emendamento sia mosso da pregiudizi nei confronti della cannabis, mentre altri temono che possa creare un vuoto legale e generare confusione nel settore.

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