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Santificazione di Acutis e Giuseppe Allamano: riconosciuti i miracoli dal Papa
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Il giovane Carlo Acutis sarà proclamato santo. Questo studente milanese, scomparso prematuramente all’età di 15 anni, è stato beatificato da Papa Francesco il 10 ottobre 2020. Durante un’udienza con il cardinale Marcello Semeraro, prefetto per le Cause dei Santi, il Papa ha autorizzato il Dicastero a emettere i decreti relativi al miracolo attribuito all’intercessione di Acutis. Il miracolo riconosciuto riguarda la guarigione di un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita, diagnosticata nel 2012 e che richiedeva un intervento chirurgico per essere corretta. Carlo Acutis, che è deceduto a causa di una leucemia fulminante nel 2006, è noto anche come il “patrono di Internet” per la sua passione per l’informatica. Nonostante le sofferenze inflitte dalla malattia, Carlo manteneva una fede profonda, affermando spesso: “L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”.
Giuseppe Allamano nacque nel 1851 a Castelnuovo d’Asti, tra i vigneti, come amava ricordare di sé. Figlio di Giovanni Allamano e Marianna Cafasso, era il nipote di San Giovanni Bosco attraverso sua madre. Rimasto orfano del padre a soli tre anni, fu accolto nell’Oratorio di San Giovanni Bosco a Torino Valdocco, dove ricevette un’educazione profondamente religiosa. Successivamente, intraprese gli studi ecclesiastici e entrò in seminario, venendo ordinato sacerdote il 20 settembre 1873.
Fin da giovane, Allamano dimostrò un fervente impegno religioso. A soli ventinove anni, divenne Rettore del Santuario Mariano della Consolata e del Convitto Ecclesiastico per la formazione dei Sacerdoti. Nel 1904, fondò la rivista “La Consolata” con l’intento di diffondere la devozione verso la Vergine Maria e di sollecitare la generosità dei fedeli, ottenendo immediatamente un grande successo nella comunità.
Sebbene avesse il desiderio di diventare missionario, la sua fragile salute glielo impedì. Tuttavia, nel 1901, ispirandosi all’opera del Cardinale Guglielmo Massaia, un suo compatriota, fondò l’Istituto Missioni Consolata. Questo lo portò ad aprire nel 1902 le prime missioni in Kenya. Successivamente, nel 1910, su richiesta del Papa Pio X durante un’udienza, fondò l’Istituto delle Suore Missionarie della Consolata per avere un supporto femminile sul campo missionario.
Giuseppe Allamano morì di polmonite a Torino il 16 febbraio 1926, e i suoi funerali furono seguiti da una folla incredibile. La sua salma è oggi conservata nella Casa Madre dei Missionari della Consolata, a Torino, testimone del grande lascito che ha lasciato nel campo della missione e della devozione mariana.
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