Attualità
Portofino vieta i selfie: stop anche all’accattonaggio, ai bivacchi e all’alcol in strada per “tutelare il turismo”

Il Comune di Portofino ha introdotto un’ordinanza estiva in vigore dal 14 luglio fino al 30 settembre, firmata dal sindaco Matteo Viacava, che vieta l’accattonaggio – anche non molesto – nel centro del borgo, nei parcheggi pubblici, vicino alle chiese e sul celebre molo Umberto I, “per tutelare la vocazione turistica del borgo” .
Cosa prevede l’ordinanza
- Divieto di accattonaggio con modalità ripetute, insistenti o moleste, anche se non aggressive.
- Stop al bivacco: nessuno può sostare o sdraiarsi per terra, su panchine o muretti, né consumare cibo nelle piazze e nei giardini pubblici .
- Stop all’alcol in termini di possesso o consumo per strada, compresi aperitivi “in libertà” .
- Limitazioni per rumori, abbigliamento e abitudini: nessuna emissione sonora oltre le 00:30; vietato girare a torso nudo, scalzi o in costume al di fuori delle spiagge .
- Sanzioni: da 25 a 500 euro per i trasgressori .
Il contesto: strategie anti‑overtourism
Portofino, con circa 355 residenti ma migliaia di turisti in estate, sta fronteggiando da tempo il fenomeno dell’overtourism. Oltre all’ordinanza contro accattoni e bivacchi, il Comune ha istituito zone “no‑waiting” sul molo, dove restare fermi o posare troppo a lungo (anche solo per selfie) può costare fino a 270–275 € .
Il sindaco Viacava ha anche implementato paletti urbani per controllare gli spazi pedonali, e sta sperimentando un sistema digitale per contare i visitatori in tempo reale e bloccare l’accesso via mare o terra quando si raggiunge la capienza massima .
Opinioni e reazioni
- Le misure mirano a “preservare l’unicità del territorio riconosciuto a livello mondiale”, come recita l’ordinanza .
- Tuttavia, criticità emergono sul piano sociale: il divieto di mendicità “anche non molesta” solleva dubbi di natura etica e di rispetto dei diritti delle persone in difficoltà.
- Inoltre, le multe contro chi consuma alcol o sosta in costume appaiono ingenti, soprattutto in base al metro del decoro privato vs. fruizione pubblica.
Che significano questi provvedimenti?
- Tutelare l’esperienza turistico‑ricettiva: meno obiettivi “in moltiplicazione” per foto e più libertà di movimento.
- Salvaguardare sicurezza e decoro nelle aree affollate e caratterizzate da spazi ristretti (piazzetta, molo).
- Spingere verso un turismo di qualità, non di massa, in linea con il piano anti‑overtourism varato nei mesi scorsi.
Un mix di misure drastiche ma strategiche per proteggere un gioiello ligure dall’eccesso di visitatori, ma che apre il dibattito sul confine tra tutela turistica e diritti civili. Mentre i biglietti continuano a scarseggiare e le acque si colorano di yacht, resta da capire se queste norme saranno efficaci nel tutelare l’essenza autentica di Portofino.
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