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Cronaca

Brescia | Frode da 20 milioni: arrestato proprietario di un noto supermercato

Il proprietario di Aumai Shopping, una rinomata catena di supermercati cinesi con oltre 30 punti vendita sparsi in Italia, si trova ora nei guai giudiziari. Chen Wenxu è stato arrestato dalla Guardia di Finanza di Monza con l’accusa di frode fiscale. Si afferma che l’imprenditore abbia orchestrato un ingannevole schema di fatture false per un valore superiore ai 6 milioni di euro, tramite una complessa rete di società.

Chen Wenxu, 50 anni, residente nel Bresciano da oltre due decenni, è stato arrestato insieme a un altro dirigente, sottoposto agli arresti domiciliari. Tre collaboratori, anch’essi di origine cinese, sono stati interdetti dall’attività imprenditoriale e vietati dall’espatrio. Le indagini hanno portato al sequestro preventivo di 6 milioni di euro, presunti profitti illeciti, e a un sequestro impeditivo di disponibilità finanziarie riguardanti le oltre 20 imprese coinvolte nell’illecito.

Il sistema fraudolento, rivelato dalla Guardia di Finanza, coinvolge un intricato labirinto di società fittizie, tutte gestite da cittadini cinesi incensurati. Queste società, privi di una vera struttura aziendale, avrebbero emesso fatture per operazioni inesistenti, fungendo da intermediari tra le imprese coinvolte nel giro fraudolento. Si stima che le società titolari dei supermercati abbiano evaso oltre 20 milioni di euro attraverso operazioni fittizie, causando una perdita fiscale di circa 6 milioni di euro tra il 2019 e il 2020.

Questo intricato sistema con aziende emittenti, intermediarie e beneficiarie, è stato smascherato grazie a perquisizioni e analisi contabili e informatiche condotte dalle autorità finanziarie. La scoperta ha svelato un’attività illegale che si nascondeva dietro la facciata di un’apparente legalità aziendale.

Cronaca

Vittoria (RG) | Appicca il fuoco alla casa, muore la madre, gravi le due sorelle

Nella notte scorsa a Vittoria nel Ragusano si è verificato un incendio domestico che ha causato la morte di una donna e gravi ustioni a tre persone, tra cui due ragazze di 19 e 34 anni.

Secondo le prime ipotesi, l’incendio sarebbe stato appiccato da un uomo di 29 anni di origine tunisina, affetto da problemi psichici. Il giovane si trovava ospite presso la famiglia, ma dopo una lite avrebbe dato fuoco alla casa nel tentativo di uccidere la madre di 55 anni, il padre di 57 anni (anch’egli tunisino), e le due sorelle di 19 e 34 anni. Quest’ultime sono attualmente ricoverate in condizioni critiche all’ospedale Cannizzaro di Catania con gravi ustioni su tutto il corpo.

Il tunisino avrebbe dato fuoco agli ammassi di copertoni davanti alla casa intorno alle 2:30 di notte, utilizzando uno straccio imbevuto di liquido infiammabile. Le fiamme hanno rapidamente avvolto l’abitazione situata in piazza dell’Unità, vicino all’ex chiesetta della Trinità nel quartiere.

La polizia è riuscita a bloccare l’uomo mentre vagava in una zona di campagna. Attualmente si trova in stato di fermo presso gli uffici del commissariato di Vittoria.

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Cronaca

Ivan Szydlik, star dei social, arrestato per truffa, autoriciclaggio

Ivan Szydlik, noto rivenditore di orologi di lusso sui social conosciuto anche come Ivan Errichiello, è stato arrestato il 13 giugno dalla Guardia di Finanza di Verbania. L’arresto è avvenuto in seguito a un’indagine coordinata dalla procura di Milano, guidata dal pm Carlo Scalas, per una serie di reati gravi: truffa aggravata, autoriciclaggio e abusivismo finanziario, per un ammontare complessivo superiore a un milione di euro.

Con circa 500mila follower su Instagram e domicilio in Svizzera, Szydlik era già stato oggetto di attenzione mediatica per le sue pratiche commerciali discutibili, rivelate anche durante la sua partecipazione al programma televisivo “Le Iene”. In quell’occasione, aveva ammesso di operare in nero e di dichiarare pochi o niente dei suoi guadagni derivanti dalla vendita di orologi di lusso.

L’indagine è stata avviata a seguito di numerose segnalazioni riguardanti operazioni sospette di riciclaggio di denaro e altri reati finanziari, sia in Italia che all’estero, tra cui Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca, Serbia, Belgio, Germania e Inghilterra. Secondo quanto emerso dalle indagini, Szydlik avrebbe perpetrato truffe aggravate per oltre un decennio, aumentando le sue entrate e migliorando il suo tenore di vita, costantemente mostrato sui social media.

Una parte dei proventi illeciti è stata reinvestita in beni di lusso come orologi Rolex e auto Lamborghini, mentre un’altra parte è stata utilizzata per costituire società, sia in Italia che all’estero. Tali società, secondo le indagini, erano spesso vuote e le quote venivano cedute a terzi, in molti casi persone in difficoltà finanziaria, per ottenere ulteriori disponibilità finanziarie. In alcuni casi, Szydlik avrebbe promosso la vendita di orologi di lusso di marchi prestigiosi come Rolex, Patek Philippe e Audemars Piguet, senza mai consegnarli agli acquirenti.

L’indagine ha inoltre rivelato che Szydlik aveva costituito una società in Repubblica Slovacca e creato un sito web dedicato, attraverso il quale offriva al pubblico un proprio token di criptovaluta, promuovendo illegalmente prodotti finanziari a distanza.

Il caso continua a essere al centro dell’attenzione pubblica e giudiziaria, poiché Szydlik affronta gravi accuse che potrebbero avere conseguenze significative sulle sue attività future e sulla sua reputazione.

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Cronaca

Venezia | Arrestata borseggiatrice che agiva per le vie del centro

Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Venezia, durante i consueti servizi di controllo nel centro storico lagunare, hanno fermato due giovani donne sospettate di essere in procinto di borseggiare ignari turisti.

Sottoposte a controlli di routine dai militari del 1° Nucleo Operativo Metropolitano di Venezia, le due sono state accompagnate presso gli uffici del Reparto per ulteriori accertamenti. Una delle donne, nata in Italia ma di origini bosniache, è stata arrestata in quanto destinataria di un ordine di carcerazione emesso nel 2021 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma per reati di furto aggravato commessi quando era minorenne.

La donna, ventiduenne, è stata associata all’Istituto Penitenziario Minorile Femminile di Pontremoli (MS) in ossequio alle prescrizioni dell’ordine di carcerazione, considerando che i reati furono commessi in età minorile e che la sua età attuale è inferiore a 25 anni.

Queste attività di controllo dimostrano ancora una volta il costante impegno delle fiamme gialle nel contrasto al degrado e alla micro-criminalità, a tutela della sicurezza pubblica.

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