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Lombardia

Baby Gang | E’ uscito il nuovo album del rapper…ai domiciliari

Baby Gang presenta il suo nuovo album, “L’Angelo della Male”, sfidando gli spettatori indifferenti con un lavoro diretto e potente. L’album, composto da 16 tracce, offre un mix impeccabile di tecniche, con rime taglienti e bars corrosive. Nonostante si trovi attualmente ai domiciliari a Lecco, il giovane rapper conta milioni di follower e si colloca tra i più ascoltati su Spotify in Italia. Attraverso questo lavoro, offre un racconto sincero delle sue esperienze di vita, esplorando il contrasto tra bene e male, luce e ombra.

Questo album è stato atteso con ansia dai suoi fan, ma anche coloro che solitamente ignorano il genere dovranno prestargli attenzione. Ogni brano emana un’urgenza narrativa che costringe l’ascoltatore ad affrontare verità scomode e fastidiose, rivelando il lato oscuro e spaventoso che gli indifferenti spesso preferiscono ignorare.

“L’Angelo del Male” è descritto come una diretta televisiva dalle periferie, un’esperienza narrativa che rompe le barriere tra il mondo di sopra e quello di sotto. Baby Gang mescola il buono e il cattivo, il bello e il brutto, riflettendo la sua stessa vita e diventando voce di milioni di giovani che si riconoscono in questa imperfezione.

L’album inizia con “Guerra”, dove Baby Gang si presenta come “bimbo cattivo”, seguito da brani come “Bloods & Crips” e “Gangster”, che affrontano tematiche cupe e malvagie. Tuttavia, emergono anche sprazzi di luce, come in “Miez a Via”, una collaborazione con Geolier, e nelle numerose citazioni e scherzi presenti in “Serenata Gangster”, con Rocco Hunt. Il disco si conclude con “Venom”, un brano ruvido e feroce che ritorna al tema oscuro di partenza, trattando della morte degli eroi.

Cronaca

Milano | Sorprende ladra che esce da casa sua e la fa arrestare

La proprietaria dell’appartamento, una donna di 34 anni, rientrando a casa ha trovato la porta spalancata e ha visto una coppia uscire di corsa. Senza perdersi d’animo, ha inseguito brevemente i due, riuscendo a bloccare la donna, una 22enne con alcuni precedenti penali, che è stata poi arrestata dalla polizia. L’incidente è avvenuto venerdì alle 13:00 in viale Fulvio Testi a Milano. La giovane aveva con sé alcuni gioielli rubati. Gli agenti, giunti sul posto, l’hanno arrestata per furto in abitazione in concorso. Del complice non c’è traccia e nessuno ha avuto bisogno di cure mediche.

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Lombardia

Pavia | Vigile ucciso da un colpo di pistola: indagata la fidanzata

Un agente di polizia locale di 23 anni di Mortara (Pavia), Christian Rovida, è deceduto in ospedale dopo essere stato gravemente ferito da un colpo partito dalla sua pistola, che si trovava nelle mani della fidanzata. La ragazza, 19 anni, è ora indagata per omicidio colposo. I carabinieri di Vigevano hanno confermato che il giovane era a casa dei genitori, una villetta a Gropello Cairoli, insieme alla fidanzata quando è stato colpito al petto da un proiettile della sua arma di servizio, una Glock 22 calibro 40, che in quel momento era nelle mani della ragazza. Il vigile è stato immediatamente soccorso dal 118 e trasportato in ambulanza al Policlinico San Matteo di Pavia. Arrivato in ospedale in condizioni critiche, è stato sottoposto a un intervento chirurgico nel tentativo disperato di salvargli la vita, ma gli sforzi dei medici sono stati inutili.

La dinamica dell’incidente I carabinieri di Pavia e Vigevano hanno avviato indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente. Secondo le prime ricostruzioni, l’agente stava mostrando la sua pistola d’ordinanza alla fidanzata. Mentre la ragazza maneggiava l’arma, è partito il colpo che ha colpito l’agente al petto.

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Cronaca

Milano | Chiesti altri 3 anni 4 mesi per Alberto Genovese: accusato di altre violenze

La richiesta di pena per Alberto Genovese nel secondo processo abbreviato a Milano è di altri 3 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione. Questo si aggiunge alla precedente condanna di 6 anni e 11 mesi inflittagli per aver drogato e violentato due ragazze. Nel nuovo processo, Genovese è accusato di abusi sessuali su altre due giovani, presumibilmente commessi mentre le rendeva incoscienti con droghe, principalmente cocaina.

I pubblici ministeri hanno presentato più “ipotesi di violenza sessuale” nei confronti di Genovese, che si sarebbero verificate tra il marzo 2019 e il 31 ottobre 2020. Si sostiene che in un caso ci sia stata la collaborazione dell’ex fidanzata Sarah Borruso, per cui è stata chiesta una pena di 3 anni. Inoltre, Genovese e Borruso sono accusati di un tentativo di abuso su una 28enne quattro anni fa. Si ipotizza che Genovese abbia agito quando le giovani erano in uno stato di semi-incoscienza.

Oltre alle accuse di violenza sessuale, viene ipotizzata anche la detenzione di materiale pedopornografico, in riferimento a una cartella denominata “La Bibbia 3.0” contenente immagini di minori. La richiesta di pena tiene conto della continuità con la precedente condanna, delle condotte risarcitorie a favore delle ragazze, della condotta processuale dell’imputato e del percorso riabilitativo intrapreso per disintossicarsi dagli stupefacenti.

Il processo continuerà con le difese delle parti civili e degli imputati.

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