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Cronaca

Milano | Detenuti minorenni pestati nel carcere Beccaria: tra gli arrestati pure 2 agenti di Palermo

Due agenti di Palermo sono stati coinvolti in una recente indagine riguardante presunti atti di violenza e maltrattamenti ai danni dei detenuti presso il carcere minorile Cesare Beccaria di Milano. Giuliano Becchina, di 53 anni, e Giovanni Blandino, di 36, entrambi agenti penitenziari, sono stati accusati di aver brutalmente picchiato due detenuti, uno dei quali minorenne, in due episodi distinti. L’indagine, avviata a febbraio dell’anno precedente dopo una segnalazione del Garante dei diritti dei detenuti di Milano, ha descritto uno scenario di violenza estrema all’interno della struttura carceraria.

Le prove fondamentali per la ricostruzione dei fatti sono state il racconto di una psicologa che lavora presso il Beccaria, le registrazioni delle telecamere di sorveglianza e le denunce delle vittime stesse. Secondo la Procura, gli indagati avrebbero regolarmente insultato, picchiato, maltrattato e umiliato i detenuti, usando anche cinghie e spray al peperoncino, e lasciandoli nudi e indifesi per lunghe ore.

Becchina e Blandino, insieme ad altri complici, sarebbero stati coinvolti in due episodi di violenza. Nel primo caso, avvenuto l’8 marzo, avrebbero aggredito un detenuto minorenne dopo che questi si era autoinflitto delle ferite alle braccia. Invece di fornire soccorso, li avrebbero trascinati per le scale, picchiandoli ripetutamente alla testa e al torace fino a farli cadere a terra, continuando a colpirli anche quando erano immobilizzati.

Blandino, sempre con altri colleghi, avrebbe partecipato anche a un secondo episodio di violenza, avvenuto il 19 marzo, nel quale avrebbero picchiato un detenuto che aveva precedentemente aggredito un altro. La vittima sarebbe stata presa a schiaffi, pugni e calci al volto e al busto, fino a farle uscire sangue dalla bocca. Infine, il palermitano è accusato anche di aver falsificato la relazione di servizio in relazione a quest’ultimo episodio.

Attualità

Firenze | Influencer viene ricoperta di insulti dopo pubblicato un video dove elenca dieci motivi per non essere mamma.

Dopo aver pubblicato un video in cui elenca 10 motivi per non avere figli, Sara Innocenti, nota come Sara’s Florence sui social, ha ricevuto una serie di commenti negativi, che hanno scatenato un’ondata di critiche, definibile come “shit storm”. Questo episodio evidenzia ancora una volta la necessità di un controllo sui social media.

Il video, in realtà vecchio di un anno, è diventato virale dopo essere stato ripreso da Radio 105, suscitando una reazione che Sara avrebbe preferito evitare. Nel suo decalogo, Sara espone le sue ragioni personali, dalle preoccupazioni riguardanti l’ansia e la perdita di libertà fino a motivazioni economiche. Nonostante le critiche ricevute, Sara non si pente di nessuno dei suoi punti, sottolineando la mancanza di parità nella libertà di scelta riguardo alla maternità.

Il tono del dibattito è stato accalorato, con alcune persone che hanno espresso frustrazione nei confronti di una mentalità legata al passato. Fortunatamente, non tutti i commenti sono stati negativi, e Sara ha apprezzato il supporto ricevuto anche da alcune madri che hanno condiviso le sue preoccupazioni.

Nonostante le critiche, Sara intende continuare a sostenere la scelta consapevole di non avere figli e a ribadire che non c’è nulla di sbagliato nell’ammettere di non sentirsi pronti per la maternità. Vuole inviare un messaggio di sostegno a tutte le donne che possono sentirsi giudicate per i loro dubbi sulla maternità, incoraggiandole a non vergognarsi della propria libertà di scelta.

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Calabria

Lamezia | Un’altro incendio al campo rom di Scordovillo: disagi per l’ospedale

Nel pomeriggio si è sviluppato un incendio nelle vicinanze del campo rom situato in contrada Scordovillo, a Lamezia Terme. Questo incidente non è un caso isolato, poiché la zona è stata interessata da incendi in passato ed è anche vicina all’ospedale Giovanni Paolo II.

Le fiamme hanno coinvolto ammassi di rifiuti di vario tipo, inclusi materiali plastici, pneumatici, carcasse di veicoli e elettrodomestici, bottiglie di GPL e altro ancora. Questo ha generato colonne di fumo denso, causando notevoli disagi per gli abitanti nelle vicinanze del campo rom e per i pazienti ricoverati nell’ospedale Giovanni Paolo II.

Fortunatamente, l’incendio è stato prontamente domato grazie all’intervento tempestivo dei vigili del fuoco del Comando di Catanzaro, distaccamento di Lamezia Terme. Anche i Carabinieri sono intervenuti per svolgere le necessarie operazioni. Per fortuna, non sono stati segnalati danni alle persone.

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Cronaca

Palermo | Omicidio-suicidio: uccide il compagno e si toglie la vita

È una notizia sconvolgente. Un omicidio-suicidio in un appartamento nel centro di Palermo ha lasciato una comunità intera sgomenta. La coppia, composta da una vigilessa di 62 anni, Laura Lupo, e dal suo compagno commercialista, Pietro Delia, di 66 anni, è stata trovata senza vita. Laura Lupo, membro del comando della Polizia municipale di Palermo, sembra abbia utilizzato la propria arma per compiere l’atto terribile.

Secondo le prime ipotesi investigative, sembra che Laura abbia sparato al compagno prima di togliersi la vita. La tragica scoperta è stata fatta dalla figlia della coppia, che, non riuscendo a contattare i genitori, ha chiesto l’intervento dei vigili del fuoco. Questi ultimi, dopo aver forzato la porta, hanno trovato entrambi i partner morti.

È una vicenda dolorosa che lascia molti interrogativi e un profondo senso di tristezza. Gli investigatori cercheranno di fare chiarezza su questa terribile tragedia e la comunità si stringerà attorno alla famiglia e agli amici delle vittime per sostenerli in questo momento così difficile.

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