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Cronaca

Lampedusa | Affonda Barca, soccorsi 49 migranti, si cercano dispersi

Nelle acque antistanti Lampedusa, un’imbarcazione lunga 8 metri è affondata, dando luogo a un’operazione di salvataggio da parte della motovedetta Cp289 della guardia costiera, che ha recuperato 49 persone provenienti da Bangladesh, Costa d’Avorio, Guinea e Senegal. I migranti, già sbarcati sul molo Favarolo, hanno riferito della presenza di persone disperse, anche se al momento le testimonianze sono contraddittorie e il numero esatto di individui mancanti non è definito. Il barcone aveva preso il via da El Amra alle 21 di martedì.

Ciascun migrante a bordo ha pagato 2.000 dinari tunisini per affrontare la traversata verso Lampedusa. Dopo il naufragio, un secondo barcone con 72 persone provenienti da Bangladesh, Egitto, Eritrea, Pakistan, Siria e Sudan è stato soccorso nelle stesse acque. Questa imbarcazione, partita da Zuara in Libia nel pomeriggio del giorno precedente, è stata lasciata alla deriva, e i 72 migranti sono stati successivamente sbarcati a molo Favarolo. Le persone hanno dichiarato di aver pagato 16.000 dinari libici per il viaggio, navigando verso le isole Pelagie con l’ausilio di bussola e app sul cellulare.

Cronaca

Nuoro | Smaltimento illecito di rifiuti, controlli e denunce

Anche la provincia del Nuorese è coinvolta nella vasta operazione della Polizia di Stato contro l’illecito stoccaggio e smaltimento di rifiuti, che ha interessato 33 province italiane.

I controlli sono stati condotti su cinque siti, con la collaborazione del Corpo Forestale di Nuoro e il supporto della Polizia Stradale e del Reparto Prevenzione Crimine di Abbasanta.

Complessivamente, sono state identificate 49 persone, e tre di esse sono state denunciate in stato di libertà per reati legati alla gestione illegale dei rifiuti.

Questa attività rientra nell’azione di prevenzione e monitoraggio condotta dalla Polizia di Stato in un settore che da decenni rappresenta una fonte di ingente e illegale profitto per le organizzazioni criminali. L’obiettivo è porre un freno all’espansione dei cosiddetti crimini ambientali, che danneggiano il territorio e mettono costantemente a rischio la salute dei cittadini.

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Cronaca

Valledoria (SS) | Caso sospetto in una cornacchia di “Febbre del Nilo”

È stato segnalato un possibile caso di Febbre del Nilo in una cornacchia trovata nelle campagne di Valledoria, località Tamarici, nel nord della Sardegna.

Campioni biologici prelevati dall’animale sono stati inviati al Centro di referenza nazionale di Teramo. Attualmente, il dipartimento di Prevenzione veterinaria della Asl di Sassari, che sovrintende alle operazioni di monitoraggio e sorveglianza nel territorio, è in attesa della conferma o smentita sulla presenza del virus.

La Asl ricorda che la West Nile Disease è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare. Il virus persiste nell’ambiente grazie al continuo scambio fra le zanzare e gli uccelli selvatici. Nell’uomo, la Febbre del Nilo è asintomatica in oltre l’80% dei casi; spesso le persone infette non mostrano alcun sintomo. Tuttavia, in rari casi, soprattutto tra le persone anziane o con deficit immunitario, possono manifestarsi forme più gravi con sintomi neurologici.

I sintomi più gravi si verificano in meno dell’1% delle persone infette e possono includere febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori e disturbi visivi.

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Basilicata

Puglia | Tutela del Patrimonio Culturale tra Puglia e Basilicata: 8706 reperti recuperati e 25 arresti

Nel 2023, i Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale hanno recuperato 8706 beni culturali tra Puglia e Basilicata, salvandoli dal rischio di definitiva dispersione a livello internazionale. Questo è uno dei dati salienti del bilancio annuale delle attività del corpo, presentato in un dossier.

L’attività operativa del 2023 evidenzia una graduale diminuzione dei reati contro il patrimonio culturale, anche grazie alle nuove leggi (Legge 9 marzo 2022 n.22) che hanno inasprito le sanzioni, rendendo più efficace l’azione repressiva. Durante l’anno, sono state eseguite 25 misure cautelari e deferite 100 persone all’Autorità Giudiziaria per reati quali ricettazione, esportazione illecita di beni culturali, violazioni in materia di ricerche archeologiche, contraffazione di opere d’arte e violazioni paesaggistiche.

Sono state condotte 60 perquisizioni domiciliari e locali, che hanno portato al recupero di 18 beni culturali di tipo antiquariale, archivistico e librario, 6495 reperti archeologici, 941 reperti paleontologici e 506 opere d’arte false, per un valore stimato di circa 4 milioni di euro, se immessi sul mercato. Particolare attenzione è stata rivolta al traffico internazionale di reperti archeologici e alla sorveglianza delle aree archeologiche di Puglia e Basilicata, regioni da cui proviene gran parte dei reperti archeologici nazionali spesso illecitamente trasferiti e venduti all’estero, soprattutto in nord Europa.

Nel 2023, sono state adottate misure per identificare i responsabili degli scavi clandestini e i ricettatori dei beni archeologici. Le indagini hanno portato al deferimento di 21 persone per scavi clandestini e, grazie al monitoraggio delle piattaforme e-commerce, sono stati recuperati 142 reperti archeologici risalenti al III e V secolo a.C.

Un altro settore di intervento significativo è stato quello della tutela del paesaggio, dove sono state incrementate le attività contro la realizzazione di opere edilizie abusive o difformi dai progetti approvati, specialmente nei centri storici e in aree vincolate. In questo ambito, sono state denunciate 30 persone.

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