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Lombardia

Milano | Comune revocavlicenza di un locale dopo la sospensione

Il Royal Cafè situato in via Apelle, nel quartiere Gorla-Precotto di Milano, ha subito la revoca della propria licenza. La notizia è stata diffusa da Simone Locatelli, presidente del Municipio 2 di Milano. La decisione segue una sospensione temporanea di 15 giorni imposta dal questore di Milano ai gestori del locale solo pochi giorni prima. Il giovedì successivo, il Comune ha emesso il provvedimento ufficiale di revoca.

Nel periodo tra marzo e aprile, il locale è stato teatro di frequenti interventi della polizia a causa di risse e comportamenti violenti tra i clienti. Locatelli ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto, attribuendolo alla collaborazione tra il comune, i cittadini e le forze dell’ordine. Ha inoltre ricordato che, nello stesso indirizzo, era stata precedentemente revocata la licenza anche all’Imperial Cafè nel mese di febbraio.

Cronaca

Milano | Chiesti altri 3 anni 4 mesi per Alberto Genovese: accusato di altre violenze

La richiesta di pena per Alberto Genovese nel secondo processo abbreviato a Milano è di altri 3 anni, 4 mesi e 20 giorni di reclusione. Questo si aggiunge alla precedente condanna di 6 anni e 11 mesi inflittagli per aver drogato e violentato due ragazze. Nel nuovo processo, Genovese è accusato di abusi sessuali su altre due giovani, presumibilmente commessi mentre le rendeva incoscienti con droghe, principalmente cocaina.

I pubblici ministeri hanno presentato più “ipotesi di violenza sessuale” nei confronti di Genovese, che si sarebbero verificate tra il marzo 2019 e il 31 ottobre 2020. Si sostiene che in un caso ci sia stata la collaborazione dell’ex fidanzata Sarah Borruso, per cui è stata chiesta una pena di 3 anni. Inoltre, Genovese e Borruso sono accusati di un tentativo di abuso su una 28enne quattro anni fa. Si ipotizza che Genovese abbia agito quando le giovani erano in uno stato di semi-incoscienza.

Oltre alle accuse di violenza sessuale, viene ipotizzata anche la detenzione di materiale pedopornografico, in riferimento a una cartella denominata “La Bibbia 3.0” contenente immagini di minori. La richiesta di pena tiene conto della continuità con la precedente condanna, delle condotte risarcitorie a favore delle ragazze, della condotta processuale dell’imputato e del percorso riabilitativo intrapreso per disintossicarsi dagli stupefacenti.

Il processo continuerà con le difese delle parti civili e degli imputati.

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Attualità

Chiesta condanna per l’infettivologo Massimo Galli: 1 anno e 10 mesi

La richiesta di pena formulata dalla procura di Milano per Massimo Galli nel processo sui presunti concorsi truccati all’Università degli Studi di Milano è di un anno e dieci mesi, mentre per il suo “pupillo” Agostino Riva, il vincitore del concorso universitario, è di un anno e sei mesi di carcere. Secondo l’accusa, Galli avrebbe pilotato il concorso universitario del 2020 per favorire Riva, creando un bando su misura che avvantaggiava il suo candidato.

I magistrati milanesi sostengono che Galli fosse il “regista” di questo concorso su misura per Riva, manipolando i criteri valutativi a vantaggio del suo pupillo. La pubblica accusa afferma che il concorso era “totalmente storto” e che i criteri valutativi erano stati adattati al curriculum del singolo candidato. Inoltre, viene sottolineato che il profilo di Puoti, l’altro candidato, era più strutturato, essendo stato primario all’ospedale Niguarda e avendo già ricoperto il ruolo di professore di seconda fascia a Brescia per cinque anni.

Nonostante l’esito sfavorevole del concorso, Puoti non si oppose a Galli, probabilmente per evitare di andare contro una figura di grande influenza all’interno dell’ambiente accademico e mediatico. Il confronto con Maradona negli anni Ottanta sottolinea la potente posizione e influenza di Galli nel contesto accademico e mediatico, che rendeva difficile per chiunque andargli contro.

Galli stesso, presente in aula al momento della requisitoria, ha respinto il paragone con Maradona degli anni Ottanta come “ridicolo” e ha dichiarato di voler parlare alla fine del processo.

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Cronaca

Milano | Aereo costretto all’atterraggio d’emergenza a Malpensa

Un guasto a un volo appena partito ha causato un atterraggio d’emergenza all’aeroporto di Milano Malpensa. Un’avaria al motore di un aereo della Turkish Airlines, decollato da poco, ha fatto scattare l’allarme e i protocolli di sicurezza, portando il volo a richiedere di rientrare per un atterraggio d’emergenza.

L’incidente è avvenuto poco dopo le 20 di venerdì sera. I soccorritori del 118 si sono mobilitati immediatamente con uomini e mezzi per fronteggiare eventuali situazioni critiche, insieme ai vigili del fuoco, alle forze dell’ordine, alla polizia di frontiera e agli agenti della questura di Varese. In particolare, l’Agenzia Regionale Emergenza Urgenza (AREU) ha inviato tre ambulanze e due automediche. Poco dopo, il volo diretto a Istanbul è rientrato senza problemi. Non sono stati segnalati feriti tra i passeggeri, che hanno riportato solo un po’ di spavento.

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