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Cronaca

Carceri: “Nessuno tocchi Caino” chiede un intervento urgente per ridurre il sovraffollamento

La drammatica emergenza delle carceri italiane torna sotto i riflettori grazie all’appello di Nessuno tocchi Caino, che rilancia l’urgenza di interventi concreti per contrastare il sovraffollamento e restituire dignità ai programmi detentivi.

Numeri allarmanti

Secondo i dati più recenti, al 30 maggio 2025 la popolazione carceraria ha raggiunto quota 62.722 detenuti, mentre la capienza effettiva è di appena 46.706 posti, con un tasso di sovraffollamento che sfiora il 134,3%. La carenza di personale sfiora le 6.000 unità rispetto alla pianta organica prevista.

Una situazione insostenibile

Queste condizioni repressive si traducono ogni giorno in violazioni sistematiche dei diritti umani: condizioni di detenzione degradanti, suicidi (34 solo tra i detenuti finora nel 2025), e aggravamento del disagio per chi è recluso.

Sciopero della fame e proposta di legge

Per denunciare questa emergenza, Rita Bernardini, presidente di Nessuno tocchi Caino, ha intrapreso nuovamente uno sciopero della fame nonviolento. La rivendicazione è chiara: far approvare al più presto una legge per l’adozione della liberazione anticipata speciale, che prevede un aumento dei giorni di detrazione della pena fino a 60 giorni per semestre, con l’obiettivo di smaltire la popolazione carceraria. Questa proposta, promossa da Roberto Giachetti e sostenuta da autorevoli figure istituzionali, rappresenta una delle poche alternative concrete allo stallo attuale.

Oltre le leggi: il problema strutturale

Secondo Rita Bernardini, anche gli ultimi piani annunciati dal Governo non sono sufficienti. Mancano posti in comunità per accogliere persone con problemi di dipendenza, mancano magistrati di sorveglianza (circa 250 per migliaia di richieste), educatori, psicologi e personale sanitario. Senza rafforzare questi elementi, ogni provvedimento rischia di restare inefficace.


Sommario dell’emergenza carceraria

  • Tasso di affollamento: oltre il 130%, con punte fino al 230% in istituti come San Vittore.
  • Morti in carcere nel 2025: almeno 34 suicidi tra i detenuti, oltre al personale penitenziario colpito dalla stessa crisi.
  • Sciopero della fame: protesta nonviolenta di Rita Bernardini per accelerare l’iter legislativo sulla liberazione anticipata.
  • Proposal contesa: legge Giachetti/Nessuno tocchi Caino prevede detrazioni pena più generose per chi rispetta le regole.
  • Blocco strutturale: carenza di spazi, personale e alternative alla detenzione.

La crisi del sistema penitenziario italiano ha raggiunto livelli drammatici. Le cellette affollate, le quotidiane emergenze umane e il ritardo nel percorso legislativo convergono in un quadro che l’associazione definisce “una crisi democratica e di civiltà”.

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