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Entra in vigore il divieto di ingresso negli USA per cittadini di 12 Paesi


Il provvedimento, firmato mercoledì 4 giugno 2025, è diventato operativo alle 00:01 del 9 giugno 2025 (fuso orario ET)

Paesi interessati da divieto totale

È vietato l’ingresso (sia visti d’immigrante che non-immigrante, anche per turismo/studio/lavoro temporaneo) ai cittadini dei seguenti dodici Paesi:
Afghanistan, Myanmar (Birmania), Ciad, Repubblica del Congo, Guinea Equatoriale, Eritrea, Haiti, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen 

Paesi con restrizioni parziali

Sette Paesi (Burundi, Cuba, Laos, Sierra Leone, Togo, Turkmenistan e Venezuela) subiscono limiti ai visti B‑1/B‑2 (turismo/lavoro), F (studio), M (vocazionale) e J (scambi), ma permessi speciali restano possibili.

Motivazioni ufficiali

L’amministrazione USA ha giustificato il divieto citando carenze nei controlli di vetting, alti tassi di over‑stay e scarsa cooperazione istituzionale con le autorità americane

Eccezioni previste

Restano esclusi dal divieto chi già possiede un visto valido o una green card, diplomatici, atleti per eventi internazionali, adottati, detentori di Special Immigrant Visa (es. afghani) e familiari stretti di cittadini americani .

Diverso dal viaggio del 2017

Il nuovo travel ban è stato preceduto da preavviso e corredato di criteri più strutturati, proprio per renderlo meno vulnerabile a impugnazioni legali rispetto a quello del 2017 

Reazioni di Paesi e organizzazioni

Il Ciad ha sospeso l’emissione di visti per cittadini USA in risposta al provvedimento  L’African Union e organizzazioni per i diritti umani lo definiscono discriminatorio e oppositivo agli scambi accademici e familiari.

Politica interna e legali

Il provvedimento utilizza dati sul terrorismo e sull’overstay provenienti dal DHS e prevede riesami ogni 90 o 180 giorni. Gruppi e politici annunciano ricorsi giudiziari per discriminazione .

Conseguenze pratiche

Nonostante le eccezioni, migliaia di studenti, lavoratori e famiglie potrebbero subire l’impatto. Le comunità afgane e haitiane negli USA temono freni ai ricongiungimenti familiari .

Prospettive future

Il divieto non ha una data di scadenza stabilita. È atteso un riequilibrio in base a possibili miglioramenti dei Paesi coinvolti o a nuovi allarmi di sicurezza .

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