Gioia Tauro (RC) | “Aspromonte in Città: Il Parco dei Cardi”

L’ispirazione per il progetto ha avuto origine in modo inaspettato dai ricordi della mia infanzia e della mia giovinezza trascorsa, come quella di molti coetanei, nelle “margi” della città, aree ai margini in cui il pallone diventava il principale compagno di giochi. In quel contesto, mi immergevo serenamente nell’ambiente, circondato dai suoni e dai colori della vita e della natura circostante.

Quando l’Amministrazione comunale di Gioia Tauro decise di partecipare individualmente a un finanziamento, ho deciso di coinvolgere il Responsabile del Settore IV – LL.PP., Arch. Francesco Carpinelli. Insieme, abbiamo condiviso l’idea di concentrarci su un progetto che avrebbe portato la bellezza naturale dell’Aspromonte nel cuore della città, un’area che purtroppo era stata trascurata per anni e aveva bisogno di essere rigenerata.

Motivato da questo obiettivo, ho iniziato a rivivere con entusiasmo i miei anni più giovani e spensierati, lasciandomi guidare da un’ispirazione improvvisa. Ho chiesto al mio collaboratore di approfondire se il finanziamento della Città Metropolitana permettesse l’utilizzo a fini di esproprio di una parte dei fondi assegnati. Dopo la conferma dell’ing. Pietro Foti, Dirigente del Settore Pianificazione della Città Metropolitana di Reggio Calabria, ho condotto l’Architetto Carpinelli a esplorare i resti di un antico opificio nel quartiere Marina di Gioia Tauro.

Questo opificio, in disuso dagli anni ’60, era stato vincolato come bene archeologico industriale durante il mio precedente mandato. Carpinelli è rimasto positivamente impressionato da questo rudere, ancora in piedi nonostante gli anni, come un ricordo orgoglioso di un passato mai completamente dimenticato.