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Economia

Germania e Francia chiedono una risposta immediata ai dazi Usa: “servono contromisure concrete”

La Germania e la Francia alzano la voce contro i nuovi dazi del 30% annunciati dagli Stati Uniti. Il ministro dell’Economia tedesco Katharina Reiche ha chiesto una “soluzione pragmatica e rapida” nei negoziati tra l’Unione europea e Washington, sottolineando come le tariffe previste dalla Casa Bianca colpirebbero in modo diretto e pesante le aziende esportatrici europee. Secondo Reiche, la priorità è difendere la competitività industriale del blocco europeo, messa a rischio dalle nuove misure tariffarie americane in arrivo dal 1 agosto.

Anche il presidente francese Emmanuel Macron ha espresso la sua ferma contrarietà, ribadendo il sostegno alla posizione di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, che ha già definito “inaccettabili” i dazi imposti da Washington. Macron ha rilanciato l’urgenza di una reazione coordinata, invitando Bruxelles ad accelerare i preparativi per l’attuazione di contromisure concrete. In un messaggio su X, ha dichiarato che “nell’unità europea, spetta più che mai alla Commissione affermare la determinazione dell’Unione a difendere con risolutezza gli interessi europei”.

Il capo dell’Eliseo ha anche invocato l’utilizzo del “meccanismo anticoercizione” previsto dall’Ue, strumento pensato per rispondere a pressioni economiche esterne e per difendere la sovranità commerciale del continente. Qualora non si raggiunga un’intesa entro il primo agosto, la Commissione dovrà essere pronta ad attivare tutte le leve a disposizione per contrastare le misure americane.

L’inasprimento delle tensioni transatlantiche sul fronte commerciale rappresenta una sfida cruciale per l’Unione europea, che si trova a gestire una crisi dai forti impatti economici e geopolitici, con effetti a catena sull’export industriale, sulla fiducia degli investitori e sulle relazioni diplomatiche tra Bruxelles e Washington.

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