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Lifestyle

Milano | Bus King Theatre: anche in Italia arrivano i teatri mobili, Grand Cabaret il 6 maggio

Negli ultimi anni, in tutto il mondo, si è diffusa una nuova forma di teatro: i bus theater, teatri mobili che consentono di portare l’arte in luoghi diversi e di rendere la cultura accessibile a tutti.

Durante la pandemia, in Australia, è emerso il Sydney Theatre Buses con uno spettacolo itinerante per le strade della città, ideato per mantenere viva la passione per il teatro anche durante le restrizioni e le chiusure forzate, come riportato dal Guardian. Broadway World menziona invece il The Ride di New York, che offre ai turisti e agli appassionati un’esperienza interattiva: grazie a un autobus modificato con posti a sedere in stile stadio, ampie vetrate e un avanzato sistema audio e visivo, è possibile godersi al meglio lo spettacolo di Manhattan e degli artisti di strada, attori e comici che interagiscono in tempo reale con i passeggeri. Questo trend globale ha raggiunto anche Cina, Cile, Europa (con teatri itineranti in Spagna, Regno Unito e Francia) e molte altre destinazioni, ricevendo molti apprezzamenti dagli appassionati e dai curiosi.

A Milano, questa novità è arrivata grazie a una compagnia teatrale e al suo bus teatro mobile: Bus Theater – Teatro Viaggiante, un gruppo di attori, tecnici e performer napoletani che produce, crea e distribuisce spettacoli teatrali, musicali e performance di circo contemporaneo. Utilizzando un mezzo a due piani appositamente progettato, sono in grado di portare la cultura e l’arte ovunque, e il 6 maggio faranno tappa nella città lombarda con uno spettacolo straordinario e gratuito intitolato “Grand Cabaret”, che segna la prima volta che il bus theater approda a Milano.

Grazie a una combinazione di teatro, circo contemporaneo e burlesque, i performer e gli attori, insieme al teatro mobile unico nel suo genere su tre livelli, creano uno spettacolo all’aperto che diverte ed emoziona il pubblico in modo bizzarro e autentico.

“Ilaria Cecere e Alessio Ferrara, fondatori del progetto Bus Theater – Teatro Viaggiante insieme a Roberta Ferraro, dichiarano: “Quando ci è stato proposto il progetto, non abbiamo esitato un secondo ad accettare. Portare per la prima volta la nostra arte nella città del Teatro alla Scala è un’opportunità straordinaria per noi. Siamo emozionati e entusiasti di presentare il nostro cabaret e il nostro teatro viaggiante al pubblico milanese”.

L’iniziativa è promossa da Hendrick’s in occasione dell’edizione speciale del nuovo Gin Grand Cabaret. Solomiya, Brand Ambassador Italia del marchio, afferma: “Quando abbiamo conosciuto Bus Theater – Teatro Viaggiante, non abbiamo avuto dubbi. Ci impegniamo sempre a sostenere chi vive il proprio lavoro con qualità, estro e creatività, perché questo riflette anche i nostri valori. Con questa collaborazione, proponiamo un grande classico che si evolve con sfumature inaspettate dolci e fruttate”. L’edizione limitata è ispirata a una storica bevanda a base di frutta a nocciolo popolare a Parigi all’inizio del XX secolo. Intriso di esuberanza e poesia, offre una combinazione di sapori di frutta delle drupacee, completata da dolci erbe aromatiche e da un finale morbido.

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Come superare la dipendenza da nicotina e smettere di fumare

Navigare nel labirinto della dipendenza da nicotina può sembrare un’impresa titanica, ma con la determinazione, l’informazione e le giuste strategie, è possibile abbandonare il vizio del fumo e recuperare la propria salute. Esploriamo le vie per liberarsi dalla catena delle sigarette, integrando nuove prospettive sullo svapo come possibile alleato nella lotta contro la dipendenza.

Il cuore della battaglia: comprendere la dipendenza da nicotina

La dipendenza da nicotina è un intreccio complesso di abitudini, fattori psicologici e chimici. Secondo Eurispes, quasi il 70% dei fumatori non ha mai tentato di smettere. Queste percentuali sottolineano la complessità del problema e l’importanza di affrontarlo con una strategia mirata.

Il primo passo è la consapevolezza del proprio rapporto con il fumo. Capire i momenti critici e le motivazioni per accendere una sigaretta è fondamentale. Un approccio graduale può rendere più gestibile il processo di rinuncia, offrendo tempo alla mente e al corpo di adattarsi a uno stile di vita nuovo.

Il sostegno e la gestione dello stress

L’adozione di sostegni come gruppi di supporto e consulenze individuali può essere un’ancora di salvezza. La condivisione delle esperienze con altri crea un ambiente di comprensione e incoraggiamento necessari per il successo. È importante anche identificare e gestire lo stress in modi sani.

Sigarette elettroniche: una via da esplorare

La sigaretta elettronica è diventata popolare come alternativa al fumo tradizionale. Questo strumento offre la possibilità di ridurre gradualmente la dipendenza dalla nicotina, consentendo una transizione più dolce verso la libertà dal tabagismo. È importante informarsi e adottare dispositivi di qualità per minimizzare i rischi associati allo svapo.

Finanze e copertura assicurativa

Il tabagismo ha un impatto significativo sul portafoglio. Considerare quanto si spende mensilmente per le sigarette può essere uno stimolo aggiuntivo verso la rinuncia. Tuttavia, è importante valutare le risorse finanziarie disponibili, poiché molte assicurazioni non coprono i trattamenti di disintossicazione dalla nicotina.

Consultare uno specialista

La guida di uno specialista qualificato può essere fondamentale nel percorso verso la libertà dal fumo. Un professionista può fornire consulenze personalizzate, monitorare il progresso e offrire supporto costante, riducendo il rischio di ricadute.

L’abbandono della dipendenza da nicotina richiede impegno, ma è anche una porta aperta verso una vita più sana e appagante. Capire le proprie ragioni, adottare strategie mirate e considerare opzioni come lo svapo possono rendere il percorso più accessibile. Sconfiggere il tabagismo non solo migliora la salute fisica, ma anche quella mentale e sociale, aprendo la strada a un futuro senza il vincolo della sigaretta.

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Da senzatetto a milionaria: “ora insegno ai miei figli a gestire i soldi”

Dalla difficoltà alla prosperità: una madre racconta la sua esperienza di crescita finanziaria e l’importanza di insegnare ai suoi figli a gestire i soldi.

Stephanie Mearse ha attraversato un percorso di vita straordinario. Crescere senza una casa e vivere per strada a soli 7 anni è stato il suo inizio. Ma ora, a 35 anni, è diventata milionaria. Questa esperienza le ha insegnato molte lezioni preziose sulla gestione finanziaria e ora, con due figli, vuole trasmettere loro queste conoscenze per garantire loro un futuro stabile e consapevole dal punto di vista economico.

La vita di Stephanie è stata segnata dalla determinazione sin da giovane. Desiderava ardentemente avere una vita finanziariamente sicura e questa determinazione l’ha accompagnata durante tutta la sua crescita. Il suo obiettivo era chiaro: voleva poter viaggiare, comprare una casa e guidare una macchina senza limiti finanziari. Questo desiderio ha plasmato la sua vita e l’ha portata a studiare finanza, un settore in cui sapeva di poter raggiungere i suoi obiettivi finanziari.

Ora, Stephanie è una madre di due figli, Vincent e Tiffany. La nascita di Vincent l’ha portata a riflettere seriamente su quale futuro avrebbe voluto per lui. Voleva che i suoi figli fossero motivati e responsabili finanziariamente. Per questo motivo, li coinvolge attivamente nella gestione del budget familiare e li insegna a risparmiare, investire e bilanciare le spese.

Entrambi i suoi figli guadagnano soldi attraverso lavori domestici e Stephanie li incoraggia a risparmiare per gli acquisti importanti. Questo li aiuta a capire il valore del denaro e li rende responsabili delle loro scelte finanziarie. Stephanie è felice di poter offrire ai suoi figli opportunità che lei non ha mai avuto, come un’istruzione di qualità, ma ritiene che il più grande regalo che possa dar loro sia la motivazione e la responsabilità finanziaria.

La storia di Stephanie dimostra che non importa da dove si cominci, ma ciò che conta è la determinazione e la capacità di imparare dagli ostacoli della vita. Ogni esperienza diventa un’opportunità di crescita e insegnamento, e Stephanie è determinata a passare queste preziose lezioni ai suoi figli.

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La bioplastica di origine vegetale come composto alternativo alla plastica

La coltura idroponica rappresenta un metodo di coltivazione che si distingue per l’utilizzo di soluzioni acquose con sali nutritivi al posto della terra. Questo sistema fornisce direttamente alla pianta tutto ciò di cui ha bisogno per crescere e sopravvivere, eliminando la necessità per la pianta di cercare attivamente le sostanze nutritive nel terreno e risparmiando così energia.

Michael VanDuzee, noto appassionato e studioso del sistema idroponico, ha evidenziato come, solitamente, in questo tipo di coltivazione venga impiegata la plastica per la sua disponibilità, economicità, durabilità e facilità di lavorazione, sebbene sia un materiale sintetico derivante da gas e prodotti petroliferi.

Tuttavia, consapevole delle preoccupazioni riguardanti l’impatto ambientale della plastica e il rischio che possa contaminare le piante, VanDuzee sta esplorando nuove soluzioni a base di sostanze vegetali per ottenere una plastica alternativa, totalmente ecologica.

Recentemente, VanDuzee ha pubblicato un video sul suo canale YouTube mostrando i suoi tentativi di creare una bioplastica vegetale in sostituzione della plastica convenzionale. Utilizzando ingredienti come zucchero di mais, glicerina, aceto e acqua, è riuscito a ottenere un materiale che, pur somigliando alla plastica, è totalmente derivato da fonti naturali ed è commestibile.

Tuttavia, VanDuzee ha notato che questa bioplastica non è altrettanto resistente e durevole della plastica convenzionale, quindi ha continuato a sperimentare combinazioni diverse, aggiungendo fibre di vetro e resina per aumentarne la resistenza.

Inoltre, ha esplorato l’utilizzo di sacchetti compostabili e bicchieri di plastica biodegradabile per la coltura idroponica, dimostrando che esistono alternative ecologiche che possono essere utilizzate efficacemente all’interno di questo sistema di coltivazione.

Nonostante le sfide e le limitazioni riscontrate nelle bioplastiche create, VanDuzee incoraggia l’innovazione e l’esplorazione per trovare soluzioni sostenibili e invita gli spettatori a contribuire a coltivare il cambiamento.

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