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Calabria

Polistena | Alloggi popolari occupati abusivamente, 52 persone denunciate VIDEO

Operazione dei carabinieri partita a luglio dopo un’aggressione avvenuta all’interno di un appartamento

I Carabinieri della Stazione di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, hanno denunciato 52 persone a seguito di una campagna di controlli mirati a prevenire e reprimere fenomeni di occupazione abusiva degli alloggi residenziali pubblici nel comune. L’attenzione dei militari è stata attirata da un episodio di violenza avvenuto nel luglio del 2022 in uno dei complessi di case popolari, quando un dipendente del Comune di Polistena, beneficiario di alloggio pubblico, aveva aggredito due pregiudicati romani ospitati in un altro appartamento. Questo evento aveva evidenziato casi di occupazione abusiva.

Le indagini hanno coinvolto oltre 300 unità abitative, alcune di proprietà dell’ente locale e altre gestite dal comune per conto dell’Aterp, un ente pubblico con funzioni legate all’edilizia residenziale pubblica. Durante i controlli, è emerso che ogni dieci alloggi controllati, almeno uno era occupato senza titolo o utilizzato solo saltuariamente dai beneficiari. Le indagini hanno rivelato casi di occupazione irregolare, famiglie che non avevano rilasciato gli alloggi assegnati nonostante dimorassero altrove, e addirittura un caso di mercato nero dell’alloggio pubblico.

In base a tali elementi, i Carabinieri hanno denunciato 52 persone, tra cui individui già noti alle forze dell’ordine per precedenti reati e beneficiari di sostegno al reddito da enti previdenziali. Le accuse includono invasione di edifici pubblici e truffa. Il procedimento è attualmente nelle fasi delle indagini preliminari, e la responsabilità delle persone coinvolte sarà valutata nel corso del processo successivo.

Calabria

Calabria | Siccità: il presidente Occhiuto dichiara lo stato d’emergenza

Il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ha dichiarato lo stato di emergenza regionale di Protezione civile a causa di una grave carenza idrica potabile che sta colpendo i territori della provincia di Crotone e la città metropolitana di Reggio Calabria. Questa decisione arriva in risposta a una situazione critica evidenziata dall’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel distretto idrografico dell’Appennino meridionale. Il 24 luglio, l’Osservatorio aveva segnalato un livello di severità idrica “alto” per il comparto idro-potabile in queste aree. Questa classificazione implica una condizione di estrema difficoltà nel soddisfare le necessità idriche della popolazione, con un potenziale impatto significativo sulla vita quotidiana dei cittadini e sulle attività economiche locali.

Il decreto di emergenza firmato da Occhiuto permette l’adozione di misure straordinarie per affrontare la crisi idrica. Tra queste misure, potrebbero essere inclusi interventi per ottimizzare l’uso delle risorse idriche disponibili, la distribuzione di acqua tramite autobotti, e la realizzazione di nuove infrastrutture per migliorare la rete idrica esistente.

Impatto sulla Popolazione e sul Territorio

La carenza d’acqua potabile rappresenta una grave minaccia per il benessere della popolazione. Le famiglie, le aziende agricole e le industrie locali sono tutte colpite dalla diminuzione della disponibilità di acqua, il che può portare a difficoltà nel mantenere condizioni igieniche adeguate, nella produzione agricola e nelle operazioni industriali.

Le autorità regionali, in collaborazione con i comuni interessati, stanno lavorando per implementare soluzioni a breve e lungo termine. L’obiettivo immediato è garantire un accesso sufficiente all’acqua potabile per tutti i cittadini, mentre a lungo termine si cercheranno soluzioni sostenibili per prevenire future crisi idriche.

Appello alla Popolazione

Le autorità hanno anche lanciato un appello alla popolazione affinché utilizzi l’acqua in modo responsabile e parsimonioso. Ridurre gli sprechi e adottare pratiche di consumo sostenibile sono passi cruciali per affrontare l’emergenza attuale e preservare le risorse idriche per il futuro.

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Attualità

Sanità | Occhiuto: “mio auspicio è di chiedere al governo che la Calabria esca dal commissariamento”

«Il mio obiettivo è presentare al governo, l’anno prossimo, più della metà dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) oltre la sufficienza e chiedere che la Calabria esca dal commissariamento». Così ha dichiarato il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, al termine del giudizio di parifica del Rendiconto 2023 da parte della Corte dei Conti.

«Per mia natura – ha continuato Occhiuto – mi sento soddisfatto quando riesco a completare i compiti che mi sono prefissato. Il mio intento è trasformare la Calabria in una regione normale, che utilizzi efficacemente le risorse e che migliori l’efficienza del sistema sanitario. Sebbene la Corte dei Conti abbia riconosciuto dei progressi, ha anche segnalato delle criticità. Il mio compito non è solo gioire dei miglioramenti, ma affrontare le criticità per assicurare che l’anno prossimo la relazione della Corte dei Conti possa essere ancora più positiva. Ogni presidente di Regione teme sempre che il proprio bilancio non venga approvato; la Corte dei Conti ha parificato il bilancio della Calabria per due anni consecutivi, e quest’anno addirittura a luglio».

Riguardo alla sanità, Occhiuto ha sottolineato: «La Corte Costituzionale e, oggi, persino il procuratore della Corte dei Conti affermano che il commissariamento deve essere transitorio e non strutturale. La Corte dei Conti ha riconosciuto progressi nella gestione e nei conti del sistema sanitario negli ultimi due anni, nonostante il grande deficit, mentre in passato non c’erano stati miglioramenti, non per responsabilità dei commissari, ma perché il commissariamento stesso non risolve i problemi».

Il presidente ha aggiunto: «Spero di poter presentare al governo, l’anno prossimo, più della metà dei Lea della Calabria come adeguati, dopo 15 anni di insufficienza, e di chiedere che la Calabria esca dal commissariamento. Se la Calabria deve continuare a essere in piano di rientro, che lo sia, ma non credo che il commissariamento abbia prodotto grandi risultati finora. Il governo – ha concluso Occhiuto – deve supportare chi gestisce questo sistema complesso, specialmente in una regione difficile come la Calabria, e non limitarsi a un ruolo di controllo».

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Attualità

Conferenza Stato-Regioni | Siccità, Occhiuto dichiara lo stato d’emergenza in Calabria

La Conferenza Stato-Regioni ha approvato il riconoscimento delle «condizioni di forza maggiore e circostanze eccezionali» per l’intera Sicilia, a causa della persistente siccità che da circa un anno affligge l’isola, una delle più gravi degli ultimi cinquant’anni. Questo provvedimento, richiesto dal governo regionale il 17 giugno scorso, è ora in attesa della firma del decreto da parte del Ministro della Sovranità agricola, alimentare e forestale. Il riconoscimento, valido dal 1° luglio 2023 fino a maggio 2024, permetterà alle imprese agricole e zootecniche siciliane di beneficiare di deroghe in alcune aree della Politica agricola comune. Queste deroghe consentiranno di evitare vincoli su pascoli e terreni, continuare a ricevere aiuti e rinviare pagamenti, sanzioni e oneri.

La Regione aveva già dichiarato lo stato di calamità naturale per i danni all’agricoltura e ottenuto dal Consiglio dei Ministri il riconoscimento dello stato di emergenza di rilievo nazionale. La richiesta di riconoscimento attuale si basa sull’aggravarsi della situazione nelle ultime settimane, dovuto alla riduzione delle risorse idriche negli invasi e alla conseguente scarsità d’acqua per l’irrigazione. Si prevede che il comparto agricolo e zootecnico subirà una riduzione della produzione nel 2024 che varia tra il 50% e il 75%. Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha espresso gratitudine ai ministri Lollobrigida e Calderoli per la rapidità nell’approvazione del provvedimento, sottolineando come l’emergenza idrica abbia collocato la Sicilia in una situazione critica simile a quella di Marocco e Algeria. Ha aggiunto che il suo governo sta lavorando su più fronti per contrastare la mancanza d’acqua e ha elogiato l’attenzione e la sensibilità del governo nazionale nell’affrontare questa crisi in modo concertato.

In Calabria, anche il presidente Roberto Occhiuto ha dichiarato lo stato di emergenza regionale con un decreto firmato oggi, in risposta alla grave carenza idrica potabile nei territori della provincia di Crotone e nella Città Metropolitana di Reggio Calabria. Il 24 luglio scorso, l’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici del Distretto idrografico dell’Appennino Meridionale aveva già dichiarato lo stato di severità idrica «Alto» per il settore idro-potabile. A seguito di questo decreto, il Dipartimento regionale di Protezione Civile inizierà a collaborare con i comuni e gli enti interessati per una valutazione rapida dei bisogni urgenti, con particolare attenzione all’assistenza alla popolazione.

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