Tv e Spettacolo
Paolo Sorrentino con “La Grazia” in concorso a Venezia 82 “E’ un film d’amore”

“La Grazia è un film d’amore”. A parlare è il regista Paolo Sorrentino in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia con il suo nuovo film. Non si tratta solo dell’amore coniugale o familiare: “È un amore per la moglie, per i figli, ma anche per le istituzioni, per il diritto, per un modo di fare politica sempre più inattuale, legato all’esercizio del dubbio e della responsabilità”. Il protagonista Mariano De Santis, presidente della Repubblica, è interpretato da Toni Servillo. “È un uomo che scopre la possibilità di mettere in discussione i propri pregiudizi – spiega il regista – e che impara a guardare il presente anche attraverso lo sguardo della figlia”. “Il film nasce da un spunto di cronaca, da un fatto vero che avevo letto anni fa – aggiunge -, ovvero che Mattarella aveva concesso la grazia a un uomo che aveva ucciso la moglie malata di Alzheimer e quindi mi è sembrato subito un dilemma morale interessante da raccontare”.
Con Servillo, il sodalizio continua in piena armonia: “Non abbiamo mai litigato – racconta Sorrentino- ci sosteniamo e ci vogliamo bene. Questo ci permette di affrontare ogni volta sfide diverse”. Servillo, dal canto suo, parla di “un regalo inaspettato” ricevuto da Sorrentino al settimo film insieme: “Un personaggio complesso, attraversato da emozioni e contraddizioni, restituito con sincerità al pubblico. Significa che non siamo diventati rutinieri, che ogni volta cerchiamo una sfida nuova”. E poi precisa: “Non abbiamo fatto nessun riferimento a un personaggio solo che ha ricoperto questo vertice delle istituzioni in Italia. Poi se questo tipo di presidente che Paolo racconta assomiglia a qualcuno che amiamo, che voi amate, questo lo decide ognuno nel proprio cuore”. La trama ruota attorno a due delicate richieste di grazia. Temi che, secondo Sorrentino, “pongono dilemmi morali”. Per questo l’autore dichiara la sua ispirazione al Decalogo di Kieslowski, “l’unico intreccio davvero appassionante, perché mette al centro l’etica, che è ciò che tiene in piedi il mondo”.
Non manca l’ironia, tratto distintivo del cinema di Sorrentino: “Era necessaria per alleggerire un film ambientato quasi sempre in un unico luogo e attraversato da temi pesanti. Ho sempre pensato, memore della commedia italiana, che fosse bello mescolare dramma e leggerezza”. Anna Ferzetti, nel ruolo della figlia Dorotea, ha parlato di “un viaggio bellissimo, dentro un’alchimia che mi ha accolto a braccia aperte”. Quanto al titolo, per Sorrentino “la grazia non è solo l’istituto giuridico, ma un atteggiamento verso la vita: amoroso, rispettoso, paterno. È la bellezza del dubbio e la capacità di guardare al mondo con uno sguardo leggero”. Il film arriverà in sala il 15 gennaio.
– foto IPA Agency –
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